Liliana Resinovich, Procura di Trieste ha disposto accertamenti su un cellulare di Sebastiano Visintin. Alibi forse a rischio per i tabulati telefonici?
LILIANA RESINOVICH, DISPOSTI ALTRI ESAMI
La Procura di Trieste ha disposto nuovi esami nell’indagine sulla morte di Liliana Resinovich. A svelare il retroscena è “Chi l’ha visto?“, secondo cui si apre un altro fronte, quello relativo a un cellulare che Sebastiano Visintin regalò a una persona.
Il programma di Rai 3 ha rivelato che sono stati disposti accertamenti tecnici irripetibili su tale dispositivo, che fu sequestrato due anni fa. Il 29 settembre è previsto il conferimento dell’incarico a un consulente. Nelle ultime ore è emerso un altro particolare riguardante l’unico indagato per la morte di Lilly: non sarebbe passato in pescheria a consegnare i coltelli che aveva affilato il giorno della scomparsa della moglie.

A smentire la sua versione sarebbero i tabulati telefonici: secondo quanto riportato da Fanpage, è emerso che Visintin era andato in pescheria la sera prima della scomparsa della moglie, quindi non avrebbe raggiunto il locale la mattina della scomparsa. Il particolare è stato evidenziato da Sergio Resinovich, fratello di Lilly, secondo cui questo dimostrerebbe che l’alibi del cognato è fragile.
IL GIALLO DEL PASSAGGIO IN PESCHERIA
Già tempo fa la commessa della pescheria aveva riferito in tv di non aver mai incontrato Sebastiano Visintin il 14 dicembre, precisando di aver trovato i coltelli sul balcone già al mattino. L’attività commerciale si trova nei pressi del luogo dove il cellulare dell’uomo è stato localizzato la sera prima della scomparsa di Liliana Resinovich.
Il fratello di quest’ultimo a Fanpage ha spiegato che erano usciti da casa di alcuni amici a Trieste. Lui si sarebbe assentato per qualche momento, mentre la moglie sarebbe rimasta in macchina, poi sarebbero andati via. Pare che non fosse neppure previsto che Visintin passasse dalla pescheria in quel momento, quindi ci sarebbe andato apposta proprio per non recarsi nel locale il mattino dopo.
Non ci sono conferme però riguardo il fatto che i coltelli siano stati consegnati la sera prima della scomparsa: ci sono i tabulati telefonici e la testimonianza della commessa, che è già stata sentita dagli inquirenti.
