L'omicidio di Pierina Paganelli a Quarto Grado con l'intervista a Valeria Bartolucci: ecco che cosa ha detto parlando con Gianluigi Nuzzi
A Quarto Grado, nella puntata di ieri, vi era in studio Valeria Bartolucci, la moglie di Louis Dassilva, unico imputato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Le prime parole sono state sulla prima udienza del processo che è cominciato lunedì scorso, 15 settembre. “Io e Louis Dassilva ci siamo parlati a fine udienza prima che lui venisse riportato in carcere, abbiamo parlato un minuto nella saletta, volevo solamente dargli un abbraccio e chiedergli come stava. Le mie treccine a sostegno di Louis? Le ho fatte perchè ho fatto questo viaggio in Senegal e a me piacciono, ho unito le due cose. Mentre stavamo chiacchierando (con Natahlie, moglie senegalese di Louis), abbiamo approfittato di questa occasione per farmi le treccine”.
Quindi ha ribadito con fermezza: “Non so quante volte dovrà ripetere sta cosa, Louis non ha commesso l’omicidio di Pierina Paganelli. Mi viene sempre puntato il dito perchè dicono che una moglie mentirebbe per difendere il marito, dove sta scritto vista anche questa relazione che poi è emersa in maniera plateale? Non avrei tanti motivi per proteggerlo se sapessi che ha fatto una cosa orribile. A volte mi sento sola ma non do tutta la colpa a Manuela ma il signor Saponi (ex marito di Manuela e figlio di Pierina Paganelli ndr) dice che Louis è l’artefice della rovina del suo matrimonio, mentre l’artefice della rovina del mio è lei, le cose non valgono solo in un senso”.
Sull’intercettazione in questura fra Manuela e Louis ‘dimmi che non dobbiamo temere niente per questa cosa’, Valeria spiega: “Innanzitutto la domanda viene fatta due volte perchè Louis non è madrelingua italiana, lui non ha capito, se fosse stato madrelingua italiana, avrebbe risposto, temere chi e che cosa? Probabilmente lui l’ha interpretata come una preoccupazione per la loro relazione e le ha detto che non sarebbe cambiato nulla fra noi. Sembra che Manuela sapesse già che fosse l’assassino, quindi perchè incontrarlo ancora, lo ha fatto apposta? Alla grande”. Quindi ha continuato: “Io ho detto che lei era consapevole di essere intercettata in questura perchè quando il fratello era andato in bagno, è uscito un poliziotto che li ha redarguiti, e lei ha detto a Loris, ‘non so se ci sentono ma ci vedono’ quindi quando c’è stato questo colloquio con Louis era consapevolissima di essere intercettata, così come quando fa le conversazioni in macchina con amiche e fratello in cui dice che io l’amavo talmente tanta al punto da uccidere per lei, secondo me lei si è sopravvalutata tanto”.
PIERINA PAGANELLI, VALERIA E IL SUO VIAGGIO IN SENEGAL
Sul viaggio in Senegal: “E’ stata una emozione grande per entrambe le mogli. Non è stata una prova d’amore ma i suoi famigliari non riescono a venire in Italia e sono preoccupati, spaventati, in pensiero e non hanno neanche il conforto di vederlo almeno una volta a settimana come faccio io,e quindi l’unico modo che avevo per tranquillizzarli era andare di persona e spiegargli. Mai stata gelosa dell’altra moglie? Io sapevo che aveva una figlia Louis quando l’avevo conosciuto e l’aveva avuta con questa signora, poi i loro rapporti si erano interrotti per un periodo e poi si sono riavvicinati e hanno avuto un secondo figlio, era una cosa che ne avevamo parlato e a me non creava problema perchè io figli non posso averne. Non so come spiegarla questa cosa, abbiamo messo sotto la luce del sole quello che milioni di italiani fanno di nascosto, quante persone ci sono che hanno storie parallele dove nascono figli? Louis è di religione cristiana e Nathalie l’ha sposata con il rito religioso mentre noi siamo sposati col rito civile”.
Sul fatto che il giudice dica che Louis ha ucciso Pierina Paganelli anche per un movente economico: “Non hanno guardato i miei conti – replica Valeria – lui ha sempre provveduto autonomamente ai suoi figli, noi non abbiamo un tenore di vita da persone ricche, siamo due persone che lavorano e dividono le spese. Le cose vanno contestualizzate, deve dimostrare il giudice che Louis non fosse autosufficiente”. E ancora: “Non sono arrabbiata per aver perso l’amica Manuela ma perchè lei ha continuato a frequentare casa mia quasi ogni giorno – salvo poi dire che ero io che la invitavo quando lei trovava tutti i pretesti per infilarsi a casa mia – quando una persona di un minimo di testa non va tutti i giorni a prendere il caffè dalla moglie dell’amante, mi sembra uno squallore, e quando io le ho chiesto un chiarimento lei si è sempre negata, come se io avessi paura di lei”.
PIERINA PAGANELLI, VALERIA: “HANNO PUNTATO SUBITO IL DITO CONTRO LOUIS”
Poi ha precisato: “Se qualcun’altro non avesse ucciso la signora Pierina, il viaggio in Senegal l’avremmo fatto a gennaio 2024 insieme, c’erano già i biglietti, invece qualcuno ha iniziato a cominciare a puntare il dito contro mio marito e questo qualcuno sono Manuela e Loris, hanno accusato Louis dal primo giorno, è agli atti. Loro non sono gli assassini di Pierina? Chi lo sa. Non li hanno nemmeno indagati, li hanno scremati a priori. Quello che io mi auguro è che in corte d’Assise vi siano dei giudici che cerchino prove su ciò che dice Manuela. Spiegatemi da cittadina italiana perchè una persona può accusare senza una prova un’altra persona e venire creduta come se fosse vangelo, io non voglio avere paura delle istituzioni italiane”.
Gianluigi Nuzzi fa notare che Valeria non viene ritenuta credibile: “Secondo lei l’accusa può credermi? Io ho sempre avuto una versione, mentre Manuela ne ha cambiate almeno 3 o 4, quindi qualcuno mi spiega perchè lei è ritenuta credibile e io no? Tutti noi 4 (dice riferendosi anche a Manuela e Loris ndr) dovremmo avere le stesse attenzioni e invece loro sono stati messe da parti. Sui social circola una frase agli atti dove si evince chiaramente che c’è una scelta di indagare da una parte e dall’altra. E’ una questione di delicatezza per non urtare la sensibilità dei famigliari, così sta scritto nell’interrogatorio della signora Bianchi del 4 marzo che è stato uno sblocco di ritardi avvenuto in concomitanza con la caduta della Cam 3”.
PIERINA PAGANELLI, VALERIA E LA SERA DELL’OMICIDIO
Sulla sera dell’omicidio, Valeria puntualizza: “Dicono che io ero dormiveglia, non vuol dire nulla, se dorme uno non manda messaggi, se è sveglio manda messaggi, il gip non era a casa mia quel giorno, questa cosa mi piacerebbe sapere da dove è venuta fuori, se io avessi voluto il messaggio come alibi l’avrei detto subito invece me l’ha fatto vedere uno degli inquirenti dopo la copia forense del mio telefono. Avevo risposto in modo vago? Mi avevano fatto la domanda il 5 novembre se fossi stata sveglia o meno, quindi magari mi sarei potuta sbagliare. Io mi ricordo di aver visto Louis, io ero in cucina e lui era sul divano, e se è vero che ho risposto al messaggio alle 22:12 dalla cucina alla camera da letto vi sono circa due o tre metri e la porta di ingresso è nel mezzo, fossi stata in cucina o in camera… Lo sapete che il sonno ha delle fasi? Non ci si appoggia nel letto e si perde conoscenza all’istante”.
Nuzzi chiede a Valeria dove trova tutta questa forza per andare avanti: “Non ho il potere di controllo – replica lei – le cose non dipendono da me, non puoi lasciarti trascinare e devi trovare la forza di affrontare ciò che si presenta”. E ancora: “Sono innamorata di Louis? L’ho amato tanto, gli voglio tanto bene e probabilmente gliene vorrò per sempre ma le cose si sono un po’ incrinate”. Infine a precisa domanda: “Ha ucciso Pierina un uomo o una donna?”, lei ha replicato: “Entrambi, penso che siano state anche tre persone. Dassilva può uccidere senza lasciare traccia, qualcun’altro non ne sarebbe capace? Se Dassilva confessasse vuol dire che è impazzito, come fai a confessare un delitto che non hai commesso?”.
