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Home » Lavoro » SICUREZZA SUL LAVORO/ Le mosse “di sistema” che possono aumentarla

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SICUREZZA SUL LAVORO/ Le mosse “di sistema” che possono aumentarla

Angelo Colombini
Pubblicato 21 Settembre 2025
Lavori su un linea elettrica ad alta tensione (Ansa)

Lavori su un linea elettrica ad alta tensione (Ansa)

La sicurezza in ogni luogo di lavoro è strettamente collegata a un impegno costante e di lungo termine

Nelle ultime due settimane, in Italia, ben undici lavoratori (tre solo nella giornata di venerdì scorso) non sono ritornati a casa dagli affetti dei loro famigliari perché hanno perso la vita durante lo svolgimento del proprio lavoro e accanto a questi accadimenti mortali non sono mancati nemmeno sei gravi infortuni.


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Inail nei giorni scorsi ha ufficializzato i dati sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel periodo gennaio-luglio 2025. Nei primi sette mesi dell’anno, si sono riscontrati meno infortuni avvenuti durante l’attività lavorativa (-1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2024, così come i decessi (-0,7%), mentre sono aumentati gli infortuni in itinere (+0,9%) e quelli mortali, cioè sul tragitto casa-lavoro (+24,4%). L’incremento delle denunce mortali in itinere è passato da 119 a 140 per gli uomini, da 16 a 28 per la componente femminile, da 107 a 130 per i lavoratori italiani e da 28 a 38 per gli stranieri.


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Le denunce di infortunio pervenute all’Istituto, includendo anche quelle degli studenti, sono state 349.444, in lieve riduzione rispetto alle 350.823 dell’anno precedente. Invece gli accadimenti mortali sono aumentati, da 577 a 607 (+5,2%), confermando che il cammino verso un lavoro protetto è ancora in salita.

I settori con più infortuni denunciati in occasione di lavoro sono quelli delle costruzioni (+1,7%), del commercio (+1,1%), della sanità e assistenza sociale (+1%) e delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,5%). Al contrario, i settori che hanno avuto una riduzione sono quelli dei servizi alle imprese (-4,7%), il comparto manifatturiero (-3,9%) e il trasporto e magazzinaggio (-2,6%).


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Da settembre 2023 è in vigore la legge, che estendendo la tutela Inail agli studenti, ai dipendenti scolastici e universitari delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, permette di assicurare oltre un milione di persone. Le denunce di infortunio degli studenti presentate all’Istituto sono state circa 50.000 (+2,1%) rispetto al 2024 e di queste 1.196 sono relative a studenti dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), in riduzione rispetto all’anno precedente del 13%. Sono stati invece sette gli infortuni mortali denunciati, come nel 2024.

Un dato preoccupante, che purtroppo emerge da alcuni anni, è quello sull’aumento delle malattie professionali (+9,9%), con circa 60.000 casi denunciati in soli sette mesi, in cui le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo continuano a rappresentare le prime due casistiche.

Ansa

Le disposizioni emanate l’anno scorso dal Governo, come la “patente a credito/punti”, già in essere per oltre 440 mila imprese edili, dovrebbero divenire lo standard di qualificazione delle imprese, con l’estensione agli altri settori produttivi, così come il Durc (Documento unico di regolarità contributiva: Inps, Inail e casse edili) e il calcolo della congruità della manodopera sono diventati parametri di legalità.

La ripresa del confronto tra il ministro del Lavoro e le parti sociali, avvenuta la scorsa settimana, è un passaggio importante per rafforzare la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ma bisogna proseguire il potenziamento, tramite assunzioni, del personale ispettivo e far applicare le sanzioni penali/amministrative per l’utilizzo illecito di lavoratori, sollecitando inoltre ispezioni nei cantieri pubblici delle grandi opere, dove ancora certe imprese ricorrono al subappalto, applicano contratti diversi dal settore edile e utilizzano anche manodopera di altri Paesi in nero.

Per contrastare gli incidenti sul lavoro è basilare la modalità organizzativa delle imprese e i datori di lavoro devono responsabilizzarsi ancor di più, anche perché diversamente, oltre a perdere uomini e donne per i vari infortuni, compresi quelli mortali, perderebbero delle competenze che hanno formato e addestrato. Per questo oltre alla formazione continua dei preposti della sicurezza, dei lavoratori e dei loro rappresentanti bisogna esigere che le imprese investano nelle nuove tecnologie.

È indispensabile anche introdurre una premialità a favore delle imprese virtuose nella gestione dei rapporti di lavoro. Così come è necessario che nella prossima Legge di bilancio siano destinate le risorse, già promesse dal Governo attraverso il presidente del Consiglio e confermate dal ministro del Lavoro, sulla prevenzione, oltre a realizzare la Strategia nazionale in materia di salute e sicurezza perché la funzione delle politiche e delle normative sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è anche quella di prevenire gli eventuali pericoli ancora non conosciuti.

Tutto il mondo produttivo è consapevole che il tema della sicurezza in ogni luogo di lavoro equivale a un impegno costante e di lungo termine. È per questo che occorre un accordo tra le parti sociali capace di valorizzare il ruolo degli investimenti sulla formazione, sulla prevenzione e sulle nuove tecnologie. La qualificazione delle imprese, la sicurezza e la salute dei lavoratori e la regolarità del lavoro sono il risultato di un’azione di sistema che riguarda imprese lavoratori e i loro rappresentanti, ma anche la politica, dentro un impegno comune che metta al centro il lavoro di qualità, per salvaguardare gli oltre 24 milioni di occupati.

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