Pierpaolo Spollon, la paura di un padre: “Mio figlio mi stava scivolando dalle braccia, ho provato terrore e sono andato dallo psicologo”.
Pierpaolo Spollon nasce a Padova nel 1989 ed è attualmente uno degli attori più amati del panorama delle fiction italiane come Che Dio ci aiuti, Doc – Nelle tue mani, La Porta Rossa, Blanca e L’Allieva. Oggi l’interprete sarà ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona raccontandosi anche nella sua vita privata. Ma cosa si sa di lui? Andiamo a fare un viaggio nella sua vita, a partire dalla fidanzata Angela fino ad arrivare alla sua decisione di parlare con uno psicologo proprio per un problema relativo al primo figlio.
Riservatissimo e poco incline a raccontare la sua vita privata davanti alle telecamere, Pierpaolo Spollon ha sempre evitato di confessarsi rispetto alla famiglia davanti alle telecamere. Solitamente, non mostra le foto dei figli e della fidanzata Angela, ma preferisce pubblicare su Instagram (dove conta oltre 450mila follower), solo immagini relative al suo lavoro e agli eventi inerenti al cinema. Poco tempo fa, a Da noi… A ruota libera l’attore ha spiegato di innamorarsi di tutto ma molto facilmente.

Pierpaolo Spollon sul primo figlio: “L’ho preso in braccio e mi stava scivolando“
Pierpaolo Spollon è innamorato della fidanzata Angela, ma di lei non si sa molto, se non che i due si conoscono da quando erano al liceo, anni in cui lui fu bocciato. Da quel momento non si sono più separati e hanno costruito una relazione importante che dura da tantissimi anni. Riguardo ai figli, invece, Spollon aveva fatto una confidenza a La Repubblica: “Ho due figli, non lo avevo mai detto. Sono la mia vita. A Padova lo sapevano e hanno rispettato la mia discrezione, avevo paura di dare i figli in pasto, li ho protetti”, aveva detto, “Poi, se un giorno vorranno farsi fotografare, stare sui social, decideranno loro. Orlando, il grande, ha quattro anni e mezzo. Una volta giravo a Roma e scappavo a casa per vederlo anche poche ore”.
In seguito, Pierpaolo Spollon ha deciso di chiedere aiuto: “Poi una notte ero stanchissimo, piangeva, l’ho preso in braccio e mi stava scivolando. Ho provato un terrore puro. Ho capito che dovevo parlare di quella paura e sono andato dallo psicoterapeuta. Quando mi ha chiesto: perché è qui? Ho risposto: avevo mio figlio in braccio, ho avuto paura, avevo bisogno di parlarne”.
