Il presidente del Consiglio UE António Costa riflette sul suo primo anno: stabilizzate le relazioni con gli USA e ora si lavora alla pace in Ucraina
A un anno esatto dal suo insediamento in qualità di presidente del Consiglio UE, per António Costa è arrivato il momento di tirare le somme, in una fase – peraltro – delicata dal punto di vista geopolitico, con il mondo che tiene gli occhi puntati sull’Ucraina e sulla proposta di pace presentata dagli Stati Uniti, che ha fatto nuovamente sollevare i cori di critiche contro l’Unione Europea accusata – ancora una volta – di aver fatto poco e nulla: una tesi che lo stesso Costa – parlando con il Sole 24 Ore – ha fermamente respinto.
Infatti, Costa ci tiene a precisare che “il nostro piano di pace” è partito il 24 febbraio del 2022, quando è stato deciso di “garantire pieno sostegno” a Kiev, inizialmente dal punto di vista “diplomatico [ed] economico” e, successivamente, anche da quello “militare”; il tutto inserendo nel calderone della pace europea anche “le sanzioni” contro la Russia – che sostiene stiano “funzionando” – e l’avvio del percorso per accogliere l’Ucraina nell’Unione.
Al di là di questo, comunque, Costa ci tiene anche a lodare “gli sforzi” compiuti da Trump per l’attuale progetto di pace, che – precisa – è solamente “un documento di lavoro” che deve essere ancora discusso: l’obiettivo per Costa resta quello di raggiungere “una pace efficace” e per questa ragione, ritiene inutile e “controproducente” avanzare ulteriori proposte europee in questo momento; mentre resta il fatto che proseguono i lavori europei “a stretto contatto (..) con Kiev [e con] gli Stati Uniti”.
António Costa: “Le relazioni con gli USA sono stabili e ora lavoriamo per tutelare il commercio mondiale”
Passando dal tema dell’Ucraina a quello degli attuali rapporti europei con gli Stati Uniti, Costa rivendica di essere riuscito – ovviamente non da solo – a risolvere le “tre grandi questioni” che erano state sollevate a gennaio: gli USA, infatti, “rimangono nella NATO (..), non hanno ritirato il loro sostegno all’Ucraina” e – forse soprattutto – la guerra commerciale sui dazi è stata sventata; sostenendo, insomma, che i rapporti si siano “stabilizzati“, fermo restando – precisa Costa – che in politica le “relazioni (..) sono molto dinamiche”.

D’altra parte, proprio sul fronte estero e geopolitico, Costa rivendica anche di aver spostato l’attenzione europea soprattutto sugli “accordi commerciali” che permettono di limare le criticità emerse nell’Organizzazione mondiale del commercio, anticipando che, nell’imminente visita in India assieme a von der Leyen, spera di riuscire a “concludere un nuovo accordo”: il focus, insomma, è stato allargato dal “breve periodo” a un’ottica più incentrata sulla “pace giusta e duratura”.
