Per il quarto trimestre consecutivo, aumenta la produzione manifatturiera in Lombardia: i dati di Unioncamere commentati da Guido Guidesi
Sono nuovamente positivi i dati sulla produzione manifatturiera in Lombardia, esposti proprio in queste ore dall’Unioncamere lombarda – che li ha raccolti ed elaborati – e riferiti al terzo trimestre del 2025: si tratta, a conti fatti, del quarto incremento consecutivo degli ultimi anni, testimonianza che le politiche messe in campo dall’amministrazione regionale guidata da Attilio Fontana stanno ottenendo gli effetti desiderati.
Proprio il presidente regionale – appunto, Attilio Fontana – era presente in queste ore a Palazzo Lombardia per la presentazione dei dati sulla produzione manifatturiera, accompagnato dall’assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi e dai rappresentanti di Unioncamere, con il presidente Gian Domenico Auricchio, di Confindustria, nella persona di Giuseppe Pasini, e di Casartigiani, con la presenza di Mauro Sangalli.
I dati sulla produzione industriale in Lombardia: nel terzo trimestre del 2025 è aumentata dello 0,7%
Partendo – ovviamente – dai dati, ciò che emerge a gran voce dal rapporto di Unioncamere è che la produzione manifatturiera in Lombardia nell’ultimo trimestre (ovvero il terzo del 2025) è cresciuta dello 0,7% – che diventa del 4,1% se si considera come base l’anno in corso – con un fatturato che ha fatto un balzo in avanti dell’1,6 per cento; mentre restano sostanzialmente invariati i dati sull’occupazione (con un rapporto tra ingressi e uscite pari a un calo dello 0,1%) e sul ricorso alla cassa integrazione.
Nel trimestre preso in esame, Unioncamere Lombardia ha notato dei notevoli balzi in avanti per quanto riguarda i settori della produzione alimentare, di quella meccanica e di quella di pelli e calzature; mentre se l’abbigliamento torna in campo positivo, lo stesso non si può dire per i settori chimici e tessili, sui quali permangono ancora alcune lievi difficoltà che fanno pensare a una stagnazione produttiva.
D’altra parte, guardando al futuro della produzione in Lombardia, secondo Unioncamere non sono attesi grossi balzi in avanti soprattutto perché la domanda interna – a differenza di quella estera, sostanzialmente stabile nella sua positività – presenta ancora importanti criticità legate soprattutto ai noti problemi geopolitici mondiali e agli opprimenti dazi di Donald Trump; mentre è sicuramente positivo il netto calo dei costi delle materie prime.
Guido Guidesi: “Le ZIS daranno un’ulteriore spinta alla produzione manifatturiera in Lombardia”
A Palazzo Lombardia, l’assessore Guido Guidesi ha definito “ottimi” i segnali che arrivano dalla produzione industriale lombarda, chiaro segnale di una “ripresa” in atto da diversi mesi e che non si sta arrestando: secondo l’assessore, però, se le “Zone di Innovazione Sviluppo” daranno un ulteriore segnale di speranza agli imprenditori, occorrono al più presto interventi strutturali per ridurre i “costi energetici“; suggerendo alle istituzioni europee di “cambiare rotta” per abbandonare definitivamente le politiche “anti-manifattura“.

Dal conto suo, invece, il presidente della Lombardia Attilio Fontana si è detto “soddisfatto” dei dati presentati da Unioncamere che testimoniano – ancora una volta – “la forza e la solidità” dell’economia regionale, in grado di resistere efficientemente ai colpi inflitti dal “contesto internazionale” grazie – da un lato – a “competenze [e] professionalità” degli imprenditori locali e – dall’altro lato – all’instancabile supporto da parte della regione.
Il presidente di Unioncamere Gian Domenico Auricchio, invece, ha posto l’accento sulla “straordinaria capacità di adattamento e reazione” degli imprenditori in Lombardia, in grado di intercettare i trend “dei mercati” per consolidare la loro crescita a beneficio dell’intero sistema; ricordando che, seppure la parte del leone la faccia l’export, si nota anche una leggera ripresa della “domanda interna“.
Similmente, Giuseppe Pasini ha ricordato che la Lombardia resta “la locomotiva italiana ed europea” grazie a “prodotti di elevata qualità” e a costi “competitivi” rispetto alle altre realtà produttive, esprimendo anche lui preoccupazioni per i “costi energetici” che non calano e per “l’instabilità internazionale“; mentre Mauro Sangalli ha definito le politiche industriali della Lombardia “il perfetto connubio [per] rafforzare la competitività“.
