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Home » Politica » PERCHÉ ANDARE A VOTARE?/ “Altro che premierato, senza i vecchi partiti nessuna riforma potrà funzionare”

  • Politica

PERCHÉ ANDARE A VOTARE?/ “Altro che premierato, senza i vecchi partiti nessuna riforma potrà funzionare”

Gianluigi Da Rold
Pubblicato 2 Dicembre 2025
Votazione alla Camera (Ansa)

Votazione alla Camera (Ansa)

L’affluenza alle urne continua a diminuire, ma dalla maggioranza e dall'opposizione continuano ad arrivare proposte velleitarie (come il premierato)

Dichiarazioni e super-medie, voglia di ribaltare la situazione e mosse per mantenere una maggioranza che in Italia sembrava inconcepibile fino a qualche tempo fa, scommesse che si basano sugli ultimi risultati e sondaggi che mutano di poco e a volte sembrano non mutare mai. La politica in Italia, messa in campo dalla cosiddetta “seconda repubblica”, non ha mai raggiunto livelli tanto bassi.


Conte sfida Schlein: conquistare pro-Pal e togliere spazio al Pd/ Lui glissa: "Leadership? Prima i programmi"


Era forse prevedibile (basta andare a rileggere i più acuti commenti del dopo-1992) che la scomparsa di cinque partiti democratici, in quel contesto di “fine delle ideologie” e di strane “scoperte” sui finanziamenti illeciti ai partiti (dimenticando un partito che ingoiava dal 1921 miliardi in dollari che in origine erano rubli) avrebbe portato a un caos politico basato su una polarizzazione e una contrapposizione che non tiene conto dei reali problemi del Paese.


Sondaggi politici 2025/ Centrodestra cala al 49%, Lega unica a crescere. Campo largo a -7%, crollo M5s al 10%


Il quadro politico italiano è ormai una “rissa palabratica” dove il centrodestra si rifugia dietro a una proposta di riforma della giustizia che era necessaria fin dal 1950, quando fu stabilito a livello europeo il giusto processo. Un adempimento normale. Per il resto il centrodestra sembra anche lui invischiato nella lunga, infinita corsa italiana all’ennesima riforma elettorale, probabilmente per salvare la sua maggioranza alle prossime elezioni, con la presidente del Consiglio che ripropone una riforma, quella del premierato, che provocherà ulteriore disinteresse negli elettori.

Dall’altra parte c’è il centrosinistra, quello dei nostalgici, quello dei riformisti che non sono mai stati riformisti e non sanno la storia del riformismo, quelli che sono lontani “sessantottini”, figli della scuola di Francoforte, di Marcuse, Adorno, Horkheimer, Benjamin, noti per aver elaborato la teoria del benessere che offusca la coscienza critica, senza però porre alternative realizzabili se non la confusione contestativa.


Sondaggi politici 2025/ Centrodestra +4% sul campo largo (col rebus Schlein). Referendum giustizia, Sì al 50%


Nell’Italia dove la storia è del tutto dimenticata, anche nelle scuole, o addirittura deformata – bisognerebbe fare un sondaggio per conoscere quanti studenti e non solo i ragazzi conoscono oggi il vero capo della Resistenza – il centrosinistra propone un miglioramento delle condizioni sociali dei lavoratori e delle famiglie, ma secondo un programma talmente generico che non convince nessuno.

A volte è addirittura incredibile perché si chiedano spiegazioni e si facciano domande angosciate sul fatto che le urne elettorali vengono sistematicamente disertate se non addirittura abbandonate. E questo è il vero problema della democrazia italiana che nessuno, se non con qualche parola e qualche generico discorso, ha il coraggio di affrontare.

Elly Schlein (Pd), al centro, in braccio a Nicola Fratoianni (a sin., Avs) e Angelo Bonelli (Avs)

Nei suoi diari Pietro Nenni, dopo un’elezione alla fine degli anni Sessanta (quando votava il 90 per cento degli italiani), scriveva preoccupato e quasi scoraggiato che in tutta Italia avevano votato 200mila persone in meno. Una percentuale molto limitata e che sarà subito riassorbita. Ma lo stesso Nenni si poneva il problema che l’attività dei partiti, delle sezioni, dei nuclei aziendali non avesse illustrato bene il programma del partito.

Perché in quei tempi e fino all’avvento della cosiddetta “seconda repubblica”, i congressi erano una normalità a tutti i livelli di un partito e infine, a livello nazionale, si presentava un programma complessivo con proposte concrete e soprattutto con una spiegazione della via da seguire per raggiungere un traguardo sociale.

È incomprensibile che chi fa politica oggi scelga una generalità irritante nel risolvere i problemi e non offra un realistico motivo di comprensione per ottenere dei voti e governare.

Ma soprattutto è incredibile che le attuali forze politiche, da trenta e più anni, non spieghino ai loro elettori quali cambiamenti incredibili si siano verificati.

Avete mai sentito dalle forze di destra e di sinistra raccontare quali cambiamenti reali siano avvenuti nel mondo del lavoro, e più in generale nel mondo della “nuova economia”, con un capitalismo tanto aggressivo? Che cosa è stato spiegato quando, per opera di una finanza senza regole e senza scrupoli, si è verificata la crisi del 2008, seguita poi da una politica di austerità che ha messo in crisi diversi Paesi e che ancora oggi pesa sui bilanci degli Stati?

Troppo semplice parlare della “caduta del Muro di Berlino” e di una politica economica neoliberista. Perché la sinistra non si è opposta duramente, facendo una grande battaglia, alla soppressione del Glass-Steagall Act, la legge del 1933 che parificava banche d’affari e banche commerciali e non permetteva che la speculazione finanziaria si sostituisse all’economia d’impresa? Come mai questa sedicente sinistra, che si lamenta delle diseguaglianze, non ha compreso che la globalizzazione doveva essere governata in modo che queste diseguaglianze non si verificassero ovunque in modo clamoroso?

Alla fine l’elettore, il cittadino, la persona si trova di fronte a due schieramenti che non hanno spiegato nulla e non hanno indicato nulla per riformare un sistema che sta andando a rotoli. Perché allora andare a votare?

Alla fine di questa legislatura, con queste politiche, può saltare fuori un pareggio, oppure una risicata vittoria dell’una o l’altra maggioranza. Ma i problemi reali del Paese continueranno a peggiorare.

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Tags: Pd

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