Putin minaccia Ucraina (e Ue): “Donbass lo prenderemo, con la forza o coi negoziati”. Nuovo round di colloqui tra Kiev e gli USA, Trump intanto...
LA “MANNAIA” DI PUTIN E LE “SPERANZE” DI TRUMP: IL TERMOMETRO SUI COMPLESSI NEGOZIATI DI PACE
Non ci vuole un abile analista geopolitico per capire che ancora oggi è la Russia di Putin ad avere in mano il coltello dalla parte di un manico “extra large”: dopo aver conquistato già più di mezzo Donbass sul campo, Mosca intende passare all’incasso e questo può avvenire o tramite negoziati di pace oppure con la forza nei prossimi durissimi mesi invernali di battaglie.
A dirlo con “candore” l’autarca dal Cremlino, commentando i colloqui con gli inviati americani di martedì scorso: prima di partire per il viaggio a New Delhi (oggi e domani), il Presidente russo a India Today ha sottolineato come l’Ucraina dovrà giocoforza liberare il Donbass, altrimenti «lo faremo noi con le armi e coi mezzi militari». La minaccia di Putin risuona contro Zelensky, il quale dovrebbe a questo punto arrendersi per il Donbass evitando nuovi spargimenti di sangue nei prossimi mesi.

Dal leader post-sovietico viene però respinta l’idea di un fallimento dei negoziati con gli Stati Uniti, in quanto l’incontro con Kushner e Witkoff di due giorni fa ha visto la proposta positiva di spacchettare in quattro parti i 28 punti del piano di pace. «Ci abbiamo messo tanto perché non su tutti i punti siamo d’accordo», aggiunge Putin il quale apprezza la sincera volontà di trovare una soluzione messa in campo da Donald Trump, «anche se questo compito di raggiungere un consenso tra le parti non è facile».
NUOVO CICLO DI INCONTRI OGGI A MIAMI TRA USA E UCRAINA: ECCO COSA PUÒ SUCCEDERE
È però il Presidente americano l primo a ritenere comunque presente ancora qualche speranza di trovare uno snodo per convincere tanto Mosca quanto Kiev a sedersi ad un tavolo di pace: «credo che Putin voglia comunque porre fine alla guerra», anche se accordarsi ora non sarà facile. Qui scatta dalla Casa Bianca un nuovo rimprovero per le azioni di Zelensky e dei partner europei, in quanto «quando è venuto alla Casa Bianca e gli ho detto che non aveva carte in mano, era quello il momento migliore per l’accordo».
Così non è stato fatto e ora il quadro è ben più complesso, anche perché i morti proseguono, sono almeno 27mila persone solo nell’ultimo mese, «è terribile, cerco di porre fine a tutto questo», è il commento laconico del Presidente Trump che intende comunque accelerare per la pace entro fine anno. Dopo aver annullato i colloqui a Bruxelles – forse per fare un ulteriore “sgarbo” all’Europa – oggi Witkoff e Kushner saranno a Miami con il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov, con la conferma dell’ambasciatrice ucraina negli States, Olha Stefanishyna.

Dall’Europa intanto prosegue la sfida a distanza contro la Russia, provando a mettere ulteriore pressione su Putin col rischio però calcolato di allungare le trattative già molto complicate tra Stati Uniti e Mosca per la fine della guerra in Ucraina: la ricetta di Von der Leyen, esposta ancora questa mattina, prevede ulteriori sanzioni, embargo del gas completo e nuove armi a Kiev, nonostante molti Paesi (Italia compresa) abbiano più di una difficoltà nei propri Parlamenti a trovare altri miliardi in fondi da destinare al pur incrollabile alleato ucraino.
