Intervistato / Stefano Zecchi

Stefano Zecchi (Venezia, 1945) è professore ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano. Laureatosi con Enzo Paci discutendo una tesi sul pensiero di Husserl, dopo un periodo di specializzazione presso l'Archivio Husserl di Lovanio e in alcune università tedesche, ha insegnato presso le università di Verona e Padova. I suoi ambiti di studio sono: 1) la fenomenologia husserliana, con particolare riguardo ai suoi sviluppi nel dibattito contemporaneo; 2) la tradizione goetheana e romantica, in riferimento alle nozioni di mito, simbolo e bellezza (morfologia della cultura; Spengler); 3) il rapporto arte-scienza fra Settecento e Ottocento; 4) la riflessione contemporanea sulle questioni della decadenza, del nichilismo, della tecnica, della globalizzazione (con particolare attenzione ad autori quali Nietzsche, Wagner, Heidegger, Jünger); 5) il rapporto fra estetica e teologia (Balthasar). Fra le sue pubblicazioni, si segnalano Fenomenologia dell’esperienza. Saggio su Husserl (1972), La fenomenologia dopo Husserl nella cultura contemporanea (1978), La magia dei saggi (1983), La fondazione utopica dell’arte (1984), La bellezza (1990), Verso dove (1991), Capire l’arte (1999), L’artista armato. Contro i crimini della modernità (1998). Ha curato l’edizione di opere di Goethe e Bloch e l’antologia Storia dell’estetica (1995). Ha scritto i romanzi Estasi (1994), Sensualità (1995), L’incantesimo (1997), Fedeltà (2001). Feed RSS

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