Abu Walaa, ritenuto il leader dello Stato Islamico, l’Isis, in Germania, è stato condannato dal tribunale di Celle, nord del paese tedesco, a 10 anni e mezzo di carcere. Stando a quanto sostenuto dai giudici, il 37enne estremista islamico, predicatore originario dell’Iraq, è stato ritenuto responsabile di aver radicalizzato numerosi giovani in Bassa Sassonia e nell’area del Bacino della Ruhr, per poi inviare gli stessi a combattere in Siria e in Iraq a fianco della terribile organizzazione terroristica.
Le accuse nei confronti di Abu Walaa sono di appartenenza ad organizzazione terroristica e di sostegno ad attività terroristiche. Il condannato aveva il ruolo di Imam in una moschea situata in quel di Hildesheim (chiusa nel 2017 dalle autorità), e spesso e volentieri organizzava dei seminari sull’Islam in alcune moschee della Germania. Oltre ad Abu Walaa, alla sbarra anche altri tre coimputati che sono stati condannati a pene di reclusione fino ad un massimo di 8 anni.
ABU WALAA CONDANNATO CAPO ISIS IN GERMANIA: ASSIEME A LUI ALTRI TRE COIMPUTATI
Fra gli altri condannati anche un serbo-tedesco (pena di otto anni), che ha messo a disposizione il suo appartamento presso la città di Dortmund come spazio per la preghiera, nonché un alloggio ad Anis Amri, terrorista islamico fra i responsabili del terribile attentato al mercato di Natale di Berlino, portato a termine nel dicembre del 2016 e in cui morirono 12 persone, e che venne poi ucciso a Milano pochi giorni dopo l’attacco. I pubblici ministeri federali avevano chiesto una condanna a 11 anni e mezzo per Abu Walaa, mentre per gli altri tre fra i quattro e mezzo e i dieci anni, ma alla fine il giudice ha optato per uno “sconto”. A far emergere la rete di Abu Walaa un super testimone, un giovane della città di Gelsenkirchen che dopo essere entrato nei circoli islamici, aveva voltato loro le spalle iniziando a collaborare con le autorità.