Conclave 2025, le suore clarisse di Rimini rilanciano “Adotta un cardinale”: preghiera globale per sostenere i porporati nella scelta del nuovo Papa
In attesa del Conclave 2025, che dal 7 maggio riunirà i cardinali elettori nella Cappella Sistina per scegliere il successore di Papa Francesco, le suore clarisse del monastero “Natività di Maria” di Rimini ripropongono l’iniziativa “Adotta un cardinale”, già lanciata con successo nel 2013 in vista dell’elezione di Bergoglio; l’obiettivo – spiegano le religiose – non è quello di indicare il nome del futuro Pontefice ma sostenere con la preghiera uno dei porporati chiamati a compiere una scelta storica per la Chiesa.
Sul sito del convento e nella bacheca della chiesa di Vicolo San Bernardino è disponibile l’elenco completo dei cardinali elettori: ciascuno è accompagnato da una biografia sintetica e i fedeli sono invitati a selezionarne uno non ancora “adottato” assicurando così un sostegno spirituale diffuso e partecipato.
“Non si tratta di un gioco o di un pronostico – chiariscono le clarisse – ma di un atto di comunione” per accompagnare l’adozione spirituale, è stato predisposto appositamente uno schema di preghiera dedicato, incentrato sullo Spirito Santo e sull’intercessione della Vergine Maria: tra i testi suggeriti appaiono il Regina Coeli, la sequenza “Vieni, Santo Spirito” e un’invocazione specifica per illuminare il cardinale scelto, rendendolo docile e ispirato alla volontà di Dio.
L’adesione all’iniziativa – partita da Rimini – ha già raccolto centinaia di fedeli in tutta Italia e oltre con nomi provenienti da ogni continente, a testimonianza di una Chiesa universale che guarda al Conclave con speranza e partecipazione.
Conclave e comunità: il ruolo delle suore clarisse nel creare una rete di preghiera
Mentre i porporati si preparano a riunirsi a Roma per il Conclave, l’iniziativa delle suore clarisse diventa un collegamento tra l’ordine religioso e il mondo esterno, trasformando così l’attesa in un gesto collettivo, condiviso nella discrezione e nella fede.
Tra i cardinali più “adottati”, spicca il nome di Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI: figura molto amata in Emilia-Romagna e considerata tra i possibili papabili: “Non è una gara di preferenze – tiene a precisare suor Nella Letizia Castrucci, badessa del monastero – ma un modo per vivere in unità questo momento importante, dando un volto concreto alla preghiera”.
L’iniziativa – oltre a unire i fedeli in una catena di intercessione – vuole porre un focus sul ruolo – spesso invisibile ma fondamentale – delle comunità contemplative che da secoli sostengono la Chiesa nel nascondimento e nella preghiera silenziosa: in questo modo, ogni cardinale – ovunque si trovi – sa di non essere solo, ricordando come nel 2013 molte lettere di gratitudine siano giunte dalle stanze vaticane, segno che anche nei palazzi più elevati la preghiera di un’anima semplice può fare la differenza.
Con l’avvicinarsi del Conclave, l’elenco online viene aggiornato in tempo reale e intanto, i messaggi dei fedeli si accumulano giorno dopo giorno: c’è chi sceglie un porporato del proprio Paese, chi opta per un nome meno noto, chi si affida completamente al caso. Nelle celle del monastero, le clarisse continuano a vegliare, certe che ogni preghiera sia un mattone invisibile nella costruzione del futuro della Chiesa.
