La serie tv "Adults", disponibile su Disney+, è stata creata da autori molto giovani e parla della loro generazione
Anche la Generazione Z ha ora la sua sit‑com di riferimento: è Adults, la serie prodotta da FX e disponibile dal 2 luglio su Disney+ (tutti gli 8 episodi). Scritta da autori quasi ventenni (Ben Kronengold e Rebecca Shaw), si rivolge prevalentemente alla generazione di cui parla. Agli altri è riservato solo il ruolo di “guardoni”. Del resto, così è stato per altre sit-com del passato (basti pensare a Friends) e i nostri protagonisti ne hanno per tutte le altre generazioni: sia per quelle più vecchie (che li sfruttano o ostacolano il loro ingresso nella società), sia per quelle più giovani (irritanti e poco inclini al dialogo).
Adults racconta la vita disordinata di cinque amici che, finita la scuola, si trovano a condividere l’appartamento dei genitori di Samir (interpretato da Malik Elassal) partiti per un lungo viaggio. Nessuno di loro ha deciso cosa diventare da “adulto”: la serie tv Adults è, insomma, il racconto crudo e veritiero del loro tentativo di trovare una strada, un lavoro, una sistemazione sentimentale e una passione degna di essere vissuta. Ma è anche la storia di un’amicizia vera, leale e disinteressata, che forse è la qualità che distingue questa generazione da tutte le altre.
Il gruppo ruota attorno a due ragazze: Billie Schaeffer (Lucy Freyer), una giovane aspirante giornalista dalla cronica difficoltà a stabilire relazioni, e Issa (Amita Rao), vivace, impulsiva e determinata a convincere i maschietti di casa a reagire e a tirarsi su. Completano il gruppo Anton Evans (Owen Thiele), il coinquilino gay e spesso la voce più razionale del gruppo, e Paul Baker (Jack Innanen), il “soft boy” canadese che entra nella casa per amore di Issa, ma conquista tutti con il suo equilibrio interiore.
Samir è il cuore del gruppo: serio, ansioso, spesso paralizzato dalle scelte, e diventa segretamente protagonista di una crisi interiore quando si chiede se in passato abbia involontariamente oltrepassato dei limiti nella relazione intima con una ragazza. Billie, laureata alla Juilliard e con una carriera in ascesa, fatica a trovare spazio nel suo lavoro mentre cerca di farsi notare da suoi superiori. Issa è energica e disinvolta, spinta da impulsi e mancanze che spesso si trasformano in caos comico.
Anton, con un lavoro da remoto e minor propensione al dramma, offre quasi sempre un equilibrio di buon senso. Paul Baker è un personaggio secondario che diventa centrale: con la sua dote di calma, rivaluta l’intero gruppo e aggiunge una dimensione di tenerezza e affetto al caos generale.
Non mancano in Adults le guest star: Charlie Cox nei panni di “Mr. Teacher” (ex insegnante di Billie, un quarantenne in crisi), Julia Fox, Ray Nicholson e altri volti noti si alternano in piccoli camei capaci di accentuare l’irriverenza sociale dei nostri giovani protagonisti.
I ventenni di oggi si riconosceranno in questa serie tv? Forse sì, ma solo tra qualche anno. Per noi di generazioni diverse, Adults offre comunque un ritratto vivido di come la Gen Z affronti la realtà: l’ossessione per l’efficienza casalinga (come il pollo congelato o il water otturato), le dinamiche digitali e la frammentazione sociale, senza filtri ma con humor vero.
Tuttavia, Adults è una serie tv che non è stata pensata per chi è “fuori dal giro”: non vuole fare didattica generazionale, ma narrare da dentro la vita dei suoi protagonisti con autenticità, satira e confusione geniale.
Una riflessione finale: la Gen Z non è solo vuota tecnologia, è la prima vera generazione di nativi digitali, cresciuta senza ricordare un mondo senza Internet, social e smartphone, con un’intimità fluida, costantemente sorvegliata dallo schermo del telefono e ha sviluppato un’ironia profondamente radicata. In questo Adults ci aiuta moltissimo, perché tutto emerge tra messaggi vocali, meme condivisi e si respira la vita adulta solo attraverso la connessione con lo schermo.
In conclusione Adults, nonostante o forse soprattutto per le sue imperfezioni, si rivela con una scrittura vibrante una tra le rappresentazione più autentica, divertente e intelligente della Gen Z che ci sia in circolazione.
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