Agenti segreti russi in Italia/ “Spiavano piani Nato 6 anni prima di invadere Ucraina”

- Valentina Simonetti

Spie russe in Italia, presenza costante molto tempo prima dell'invasione in Ucraina, le strategie di reclutamento di Putin per scoprire i piani Nato documentate nel libro di Antonio Talia

russia Il Cremlino (LaPresse, 2023)

La presenza costante dello spionaggio russo in Italia, organizzata per scoprire i segreti dei piani Nato e dei paesi alleati, un’attività che va avanti da molto tempo, e in particolare già sei anni prima dell’invasione in Ucraina. Come spiega nel suo libro, del quale viene pubblicato un estratto sul quotidiano ItaliaOggi “La stagione delle spie” il giornalista e scrittore Antonio Talia, era il 21 maggio 2016, quando “Frederico Carvalhão Gil, capo degli analisti della sezione antiterrorismo del SIS, l’intelligence portoghese, è colto sul fatto, mentre sta consegnando una chiavetta Usb zeppa di riservatissimi dossier Nato a Sergej Pozdnjakov, un ‘agente d’alto livello dell’SVR’, la principale agenzia di intelligence russa“.

Questo a dimostrazione del fatto che, da Mosca sarebbero partiti ordini ben precisi, per elaborare un piano strategico in vista della guerra, che prevedeva anche di utilizzare la fornitura energetica come “arma contro l’Europa“. Negli stessi anni infatti vengono arrestati alcuni agenti, scoperti dal controspionaggio italiano, trovati in possesso di dossier top-secret della Nato.

Spie russe reclutate in Italia, l’arresto dell’ufficiale Walter Biot

Nel libro di Antonio Talia sulla presenza di spie russe in Italia, ci sono anche i nomi di alcuni agenti reclutati direttamente sul territorio, ad esempio il capitano di fregata Walter Biot, che viene arrestato mentre “consegna una chiavetta usb, contenente rapporti con la scritta ‘riservato’, del Ministero degli Affari esteri, oltre a documenti Nato classificati come ‘cartelle riservate’“, inoltre, un rapporto in inglese intitolato “Coalizione globale per la sconfitta dell’Isis” ed altri dossier, che sarebbero la prova di una notevole falla nei servizi di intelligence occidentali. All’arresto di Biot, viene scoperto anche il suo “contatto russo“, che gli stava consegnando alcune banconote arrotolate.

Ai vertici di tutto, resta sempre la figura di Vladimir Putin, che come sostiene Talia, “Non è più soltanto un autocrate che tenta di ridefinire gli assetti internazionali. Si è trasformato nel campione degl’insoddisfatti. È il catalizzatore definitivo per produrre convergenze e collusioni tra euroscettici e nemici della globalizzazione, critici della Nato e cristiani tradizionalisti, sovranisti e fan del duo Assange-Snowden“.





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