L'intelligenza artificiale rappresenta un'opportunità e un pericolo. Anche per quel che riguarda l'attività giornalistica

Il giornalismo è una cosa seria. Fare informazione vuol dire essere ambasciatori della verità. Un impegno che richiede volontà e passione, competenza e disponibilità. Un grande giornalista, come Indro Montanelli, diceva che il vero giornalista si riconosce dalle suole delle scarpe. Perché per raccontare bisogna conoscere, per scrivere bisogna documentarsi, per conquistare credibilità bisogna verificare le notizie e approfondire i commenti. E quindi camminare, camminare, camminare. E consumare le suole delle scarpe.



Questo almeno era il giornalismo di una volta. Un giornalismo vissuto sul campo, ricco di inchieste e di narrazioni originali.

In questo terzo millennio molte cose son cambiate. I giornali tradizionali sono profondamente in crisi. Le edicole chiudono. Le redazioni tagliano (in senso figurato) i giornalisti. Nelle televisioni abbondano i talk show, molto show e poco talk, dove gli slogan si affollano uno sull’altro e dove la verità è sempre divisa in due, qualunque siano gli argomenti in discussione, senza una vera possibilità di approfondimento.



Per poi magari scoprire che ora la maggior fonte di informazione, spesso l’unica, per i giovani sono i social network dove tutti possono dire tutto e nessun ha a cuore una informazione completa e responsabile.

E in prospettiva le cose di complicano ancora di più. È arrivata l’intelligenza artificiale.

Come ha detto papa Leone XIV parlando ai giornalisti in uno dei suoi primi incontri: “Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla ‘torre di Babele’ in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. Perciò, il vostro servizio, con le parole che usate e lo stile che adottate, è importante.



La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto. E guardando all’evoluzione tecnologica, questa missione diventa ancora più necessaria. Penso, in particolare, all’intelligenza artificiale col suo potenziale immenso, che richiede, però, responsabilità e discernimento per orientare gli strumenti al bene di tutti, così che possano produrre benefici per l’umanità. E questa responsabilità riguarda tutti, in proporzione all’età e ai ruoli sociali”.

Già, l’intelligenza artificiale. Una grande opportunità e un altrettanto grande pericolo.

Lo dimostra con ampiezza e profondità il libro di Domenico Talia, docente di Ingegneria informatica, Giornalisti robot? L’IA generativa e il futuro dell’informazione (Guerini Associati, 2024).

Nel libro si passano in rassegna gli ambiti di lavoro in cui per il giornalismo l’IA può essere infatti largamente utile. Si cita: 1) la raccolta di informazioni e notizia; 2) la verifica della scrittura che può essere in parte automatizzata; 3) la traduzione automatica; 4) l’analisi e la correzione dei testi; 5) la trascrizione di interviste audio e video; 6) l’analisi degli interessi del pubblico; 7) gli avvisi di alert; 8) la verifica dei fatti; 9) le notizie personalizzate; 10) il suggerimento di contenuti; 11) la generazione automatica di titoli, occhielli e sommari; 12) la narrazione ibrida a partire dai database.

Come dire: il computer con i suoi algoritmi può essere un aiuto estremamente utile se lo si riesce a mantenere al servizio della responsabilità che deve avere ogni operatore dell’informazione. Se vince la tentazione di delegare alla macchina l’operatività del giornalista c’è il forte rischio di perseguire una precisione astratta che sorvola sui principi etici e sui giudizi di valore.

Nel confronto con l’IA il giornalismo mette in gioco la sua credibilità. Dimenticando la necessità di conoscere in prima persona anche consumando le suole delle scarpe. Non è bello: anche perché camminare fa bene alla salute.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI