Alberto Sordi nasceva 102 anni fa: il ricordo della sua collaboratrice, Paola Comin, negli studi di Uno Mattina Estate: ecco le sue parole
Alberto Sordi, immenso artista orgoglio italiano, nasceva esattamente oggi 102 anni fa, il 15 giugno del 1920. Uno Mattina Estate ha voluto dedicare un angolo della puntata di oggi proprio a ricordare le “gesta” dell’Alberto nazionale, e in studio vi era Paola Comin, storica collaboratrice per dieci anni dell’attore romano: “Lui era come si vedeva tv – esordisce – io l’ho conosciuto perché volevo invitarlo ad un festival e la sua addetta stampa mi invitò a casa sua. Lui aveva un debole per le figure femminili e se poi non erano bruttissime era meglio. Quando lo vidi mi presentai, lui rise e mi disse “Paoletta”, mi sembrava di averlo sempre conosciuto, era lo stesso che avevamo amato, non c’era distinguo fra pubblico e privato, lui era tutto dedito al suo pubblico, il suo grande amore”.
E ancora: “Alberto Sordi negli ultimi anni aveva fatto solo tre film quindi aveva tanto tempo libero e abbiamo girato tanto, lui non aveva paura dell’aereo ma il suo timore era non mangiare italiano, però si adattava, non era l’italiano che voleva gli spaghetti a Los Angeles, ma mi voleva sempre vicino e poi mi metteva nel piatto quello che non gli piaceva per non fare brutta figura”.
ALBERTO SORDI, PAOLA COMIN: “L’INCONTRO CON CIAMPI…”
Sul primo storico incontro fra Alberto Sordi e l’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi: “Una mattina mi squilla il telefonino – spiega Paola Comin – era il quirinale che mi chiedeva di Sordi, la signora Ciampi voleva parlare con lui; io l’ho avvisato e lui poi è stato richiamato. Era un invito a cena e da lì è nata un’amicizia che è durata fino alla fine della vita e Ciampi è stato il primo in Campidoglio a rendergli omaggio”.
Sul fatto che non si sia mai sposato: “Alberto Sordi amava le donne ed era circondato da donne, le sorelle, il suo ufficio stampa di donne, la sua sarta, montatrice, le donne gli piacevano ma non si è mai legato perchè mi disse: ‘Se faccio una cosa voglio farla bene, in questo mestiere non si può fare un buon marito, troppe tentazioni, e vorrei avere un figlio ma con questo mestiere’. Un rispetto totale assoluto per il suo lavoro e per il suo pubblico”. Chiusura dedicato al lascito: “Tutto il suo patrimonio che era ingente – ha chiosato Paola Comin – è stato lasciato alla fondazione Alberto Sordi, la sua storica villa sarà aperta, sarà un centro studi, ha dato tutto al suo pubblico e agli italiani”.
