Alda D’Eusanio, gli aneddoti della conduttrice a La Volta Buona di Caterina Balivo per ricordare il compianto Alberto Castagna.

La puntata odierna de La Volta Buona è stata ampiamente dedicata ad un uomo, un giornalista e un conduttore che ha fatto la storia del piccolo schermo: Alberto Castagna. Il suo ricordo viaggia imperterrito dal 2005, segno del grande affetto conquistato ma soprattutto della professionalità e del suo stile unico nel mondo della tv. Partito da mezzobusto al telegiornale e arrivato nelle case degli italiani mediante format e show di vario genere e che hanno contribuito ad alimentare la sua leggenda e memoria.



Nello studio di Caterina Balivo tanti amici, e colleghi di Alberto Castagna; ognuno con un personale ricordo del conduttore e giornalista anche per rendere un’immagine più spensierata e felice. Spiccano gli aneddoti raccontati da Alda D’Eusanio; dagli scherzi alle scelte estetiche, passando per il simpatico riferimento alla sua passione per i ristoranti e il gentil sesso: “Doveva dei soldi a tutti perchè invitava le donne in questi grandi ristoranti, ai tempi del Tg2 era ancora povero…”. Un aneddoto raccontato chiaramente con ironia, proprio per dare l’idea della personalità spumeggiante del compianto Alberto Castagna.



Il ricordo di Alberto Castagna a La Volta Buona, Alda D’Eusanio: “Un personaggio eclettico…”

Toccante – sempre a La Volta Buona – il racconto della malattia che ha attanagliato Alberto Castagna negli ultimi anni. A tal proposito è stata ancora Alda D’Eusanio a raccontare come il giornalista e conduttore abbia vissuto male il calvario della malattia. “Negli ultimi anni era arrabbiato con la malattia; ero diventato famoso, le donne, sono diventato anche ricco, e ora c’ho questa malattia che mi rende invalido. E’ una cosa che non ha mai vissuto in maniera serena…”. La conduttrice, quasi commossa, ha poi aggiunto: “In quel periodo Alberto Castagna aveva un grande dolore dentro; aveva tutto e stava perdendo tutto…”. Non sono mancati ovviamente anche i riferimenti alla carriera, alla sua grandezza professionale: “E’ partito dal telegiornale, poi Michele Guardì lo ha reso un personaggio eclettico”.

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