Alessia Pifferi sarebbe pronta a sposare la compagna di cella e non lo sconosciuto che le fece la proposta di matrimonio con una lettera choc, diffusa pochi giorni fa, in cui la elogiava per l’omicidio della figlioletta Diana. È l’ultima indiscrezione che emerge sulla vicenda della 38enne accusata di aver fatto morire di stenti la sua bambina di 18 mesi, abbandonandola per una settimana da sola in casa, e per questo condannata all’ergastolo in primo grado.
A riportarla è la trasmissione Iceberg di Marco Oliva, nella quale è stata data notizia del presunto sentimento di Alessia Pifferi per la concellina e della presunta volontà di convolare a nozze in una data simbolo, quella del 14 febbraio prossimo cioè a San Valentino. Per il suo avvocato, Alessia Pontenani, nessuna strategia volta a simulare l’infermità mentale ma una concreta serie di problematiche mentali che la renderebbero pericolosa per se stessa ancor prima che per gli altri.
Alessia Pifferi “pericolosa e folle”: il ritratto del suo legale Alessia Pontenani a ridosso dell’appello
Alessia Pifferi presto sarà sottoposta al processo d’appello la cui prima udienza è fissata per il 29 gennaio prossimo. La speranza della difesa è intaccare l’esito di primo grado, arrivando a mitigare la pena rispetto all’ergastolo incassato in primo grado in Corte d’Assise a Milano, con il riconoscimento di un vizio almeno parziale di mente (scenario respinto dai periti nella precedente fase processuale).
Secondo il suo avvocato, Alessia Pifferi è una persona “pericolosa per se stessa, folle“ e la prova sarebbe nella facilità con cui accetta proposte da sconosciuti purché le dimostrino un minimo di attenzione. Un’altra evidenza della sua condizione “fuori dal normale” sarebbe rappresentata dal fatto che Alessia Pifferi ha completamente bypassato le parti più scioccanti della lettera dell’ignoto che le chiede di sposarlo (dove la elogia per aver ucciso sua figlia) per concentrarsi solo sul suo “bisogno di essere amata”. Quanto questo e altri elementi – depositati dal suo legale a ridosso del secondo grado – possano incidere sul giudizio in Assise è per ora un’incognita.