Alex Marangon, cambia l'ipotesi di reato con l'accorpamento in un unico fascicolo. Nel mirino della famiglia ci sono 5 persone, ecco perché

Possibile svolta nell’indagine sulla morte di Alex Marangon, al centro del giallo di Vidor: è stata riunita in un unico fascicolo con una ipotesi di reato differente. Si passa a morte in conseguenza di altro reato, come riportato dal Gazzettino, non più omicidio volontario, ed è confluito anche l’esposto-querela della famiglia contro chi ha organizzato il rito sciamanico nell’ex abbazia di Vidor, accusandoli di cessione di sostanze stupefacenti.



L’ipotesi è che l’assunzione dell’ayahuasca abbia alterato lo stato psicofisico del 25enne di Marcon, che potrebbe aver anche consumato una dose di cocaina, poi sarebbe caduto da un dirupo di 15 metri d’altezza. Quindi, nel mirino finisce chi ha portato quel decotto di piante amazzoniche, peraltro vietato in Italia.



Alex Marangon (Foto: Pomeriggio Cinque)

Chi ha organizzato il rito, Andrea Zuin, e la compagna Tatiana Marchetto, sono stati denunciati insieme a Jhonni Benavides e Sebastian Castillo (i curanderos colombiani), così come Alexandra Diana Da Sacco, moglie del proprietario dell’abbazia, il conte Giulio Da Sacco.

PROSEGUE L’INDAGINE SULLA MORTE DI ALEX MARANGON

Questo è tutto ciò che si sa al momento, visto che la Procura di Treviso ha coperto tutto col segreto istruttorio, motivo per il quale i cinque non possono essere definiti indagati, perché non è chiaro se lo siano. Sono di fatto le uniche persone citate in un documento relativo a un caso ancora oscuro.



La famiglia vuole che gli inquirenti restino aperti alla possibilità di procedere anche per omicidio volontario, se dovessero emergere altri elementi, ma comunque il convincimento è che Alex Marangon non si sia gettato da solo o sia caduto, ma sia stato aggredito da qualcuno.

Anche per questo chiedono la revisione dei risultati dell’autopsia, perché alcuni segni potrebbero essere compatibili con dei colpi, una conclusione diversa da quella dei carabinieri, che riconducono tutto alla caduta. Proprio queste versioni contrastanti dovrebbero spingere a ulteriori verifiche secondo la famiglia del 25enne, intanto le sta effettuando il medico legale Antonello Cirnelli, su incarico dei loro legali, mentre il pm ha chiesto una nuova relazione ai carabinieri per fugare ogni dubbio.

I NUOVI APPROFONDIMENTI DELLA FAMIGLIA

Lo scopo è quello di fornire la nostra spiegazione a quei segni. Parliamo di diverse lesioni sul volto e sul costato. Non vogliamo sbilanciarci, puntiamo prima di tutto a chiarire la natura delle lesioni e a evidenziare cosa non torna“, ha dichiarato l’avvocato Stefano Tigani a Fanpage.

I carabinieri nella loro prima relazione avevano ricostruito tutto, escludendo un’aggressione e parlando di una caduta probabilmente causata dall’effetto causato dal mix di ayahuasca e cocaina. Inoltre, durante le indagini non sono emersi elementi che potessero avvallare l’ipotesi dell’aggressore.

Di svolta, comunque, non parla il legale dei familiari di Alex Marangon, che resta prudente: “Una svolta nel caso? Non direi. Non abbiamo informazioni su eventuali indagati, esiste il segreto istruttorio. Non sappiamo come proseguono le indagini in questo momento“.