Alex Marangon è morto dopo una caduta di 15 metri, questo quanto stabilito dall'autopsia eseguita sul cadavere del 25enne

Possibile svolta in merito all’indagine riguardante la morte di Alex Marangon. Il giovane barman di 25 anni, deceduto nella notte fra il 29 e il 30 giugno scorso in un’abbazia di Treviso, sarebbe morto a seguito di una caduta. E’ questo quanto emerge dall’autopsia eseguita sul corpo del ragazzo, così come riferito dal quotidiano la Tribuna di Treviso. Il ragazzo è morto in circostanze mai chiarite dopo aver partecipato ad un rito a base di ayahuasca, un allucinogeno estremamente potente, nonché cocaina: non è ben chiaro cosa sia successo durante e dopo il rito, ma è certo che il giovane ha perso la vita.



Come, dovranno spiegarlo gli inquirenti dopo che l’esame autoptico parla di una caduta da un’altezza di almeno 15 metri, molto probabilmente dalla terrazza dell’abbazia di Vidor, Santa Bona. Il corpo ormai senza vita di Alex Marangon venne ritrovato solamente una decina di giorni dopo, il successivo 2 luglio, in una insenatura del Piave e da allora la famiglia si batte per scoprire la verità.



ALEX MARANGON, COSA ACCADDE QUELLA NOTTE?

Ma cosa è successo al 25enne trevigiano? Si sa che il ragazzo, stando al racconto fornito da alcuni testimoni, si sarebbe allontanato dalla sala dove appunto si stava svolgendo il rito, per poi uscire all’aperto. In seguito sarebbe caduto dalla terrazza dell’abbazia, così come ha sempre raccontato anche Giulio Da Sacco, il proprietario dell’edificio, nonché i due sciamani venuti direttamente dalla Colombia, e che sono stati gli ultimi ad aver visto il giovane ancora in vita.

Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato per omicidio, ma a questo punto bisognerà capire se le indagini proseguiranno in questa direzione o meno visto che il cadavere di Alex Marangon racconterebbe una morte diversa. Stando all’esame autoptico il giovane avrebbe subito un trauma cranico con una emorragia, oltre ad aver subito una lesione al torace che avrebbe causato la rottura della vena aorta.



ALEX MARANGON, DOPO L’AUTOPSIA QUALE PISTA VERRA’ BATTUTA?

Una fine terribile la sua, visto che la relazione finale stabilisce che il 25enne barman sarebbe morto soltanto dopo 20, interminabili minuti di agonia, da solo. Ma come mai Alex Marangon è caduto da quell’altezza? Possibile che abbia fatto tutto da solo o magari qualcuno ce l’ha spinto, forse dopo una colluttazione o un litigio? L’autopsia ha rivelato dei segni derivanti da delle contusioni provocate da terzi, quindi non compatibili con la caduta, individuati sul volto e sul torace, risalenti a prima della morte, di conseguenza nessuna ipotesi è da escludere.

La sensazione è che forse si sia trattato di una caduta accidentale, magari un omicidio colposo, e resta sempre in piedi la pista del suicidio, magari causato dalle sostanze assunte. Ipotizzabile anche una caduta accidentale, dovuta sempre al mix di droghe. Bisognerà capire se ai genitori di Alex Marangon queste conclusioni basteranno: attesa una loro reazione.