Per la morte di Alex Marangon gli inquirenti hanno iscritto sul registro degli indagati quattro persone, ecco chi sono e di cosa sono accusati
Possibile svolta per quanto riguarda la morte di Alex Marangon, il 25enne che è deceduto durante l’estate del 2024 dopo un rito sciamanico presso l’abbazia di Vidor. Gli inquirenti hanno deciso di iscrivere sul registro degli indagati quattro persone, a cominciare dall’organizzatore dell’evento, leggasi Andrea Zuin, Tatiana Marchetto, anch’essa organizzatrice della serata.
Insieme a loro due sotto indagini sono finiti anche i due curanderos che erano giunti dalla Colombia per il complicato rito della ayahuasca. Chi indaga crede che i quattro potrebbero essere stati responsabili del reato di morte come conseguenza di altro reato, in poche parole, non avrebbero dovuto praticare quel rito che ha poi portato alla morte lo stesso Alex Marangon. Il barman 25enne, ricordiamo, dopo essere andato alla festa all’abbazia di Santa Bona non fece più ritorno a casa in quanto cadde dalla scogliera dello stesso edificio dopo essere stato molto probabilmente in stato confusionale.
Stando a quanto riferito dall’autopsia, il ragazzo sarebbe morto a seguito di un mix letale di sostanze, visto che, oltre all’allucinogeno, Marangon aveva assunto anche della cocaina: questo insieme di stupefacenti ha causato una reazione che ha portato appunto il ragazzo a cadere dalla scogliera da un’altezza considerevole.
ALEX MARANGON, LE ACCUSE DEI GENITORI
Non va dimenticato che in Italia è vietata l’ayahuasca, ma gli organizzatori dell’evento hanno sempre negato che si fosse consumata quella sera, parlando invece di una tisana depurativa, bevuta tra l’altro dalle 20 persone presenti alla festa sciamanica. La famiglia di Alex Marangon si è sempre opposta alla tesi del suicidio e a quella della morte accidentale e lo scorso mese di agosto aveva presentato una querela verso i quattro e anche della moglie del proprietario dell’abazzia, Alexandra Diana da Sacco.

La loro ipotesi è che il figlio sia stato ucciso, così come potrebbe sembrare da una consulenza presentata dal medico legale Antonello Cirnelli che aveva individuato due lesioni non riconducibili alla caduta vicino all’occhio e al costato: secondo la famiglia, quindi, Alex sarebbe stato aggredito e poi gettato di sotto.
