Alex Schwazer e il doping: “È stata l’ultima spiaggia, ho buttato via tutto”
Alex Schwazer torna a parlare del caso di doping che lo ha visto protagonista per due volte e, nella seconda volta, gli ha causato una squalifica di otto anni. In diretta al Grande Fratello l’atleta ha rivelato cos’è che l’ha portato a fare questa scelta e come ha iniziato.
“In quel periodo ho cambiato vari psicologi. Il doping era l’ultima spiaggia, – ha spiegato – l’ultima cosa che non avevo ancora sperimentato. Ho fatto tutto da solo, era un ragionamento non da uomo che facevo, non pensavo più a cosa rappresentavo, a chi avrebbe sofferto nel privato per questa cosa. Ho buttato tutto via.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Alex Schwazer: cosa sono il doping e il testosterone
Alex Schwazer non si è mai nascosto ammettendo di aver fatto un uso improprio di farmaci vietati dalla legge. A raccontarlo è stato lo stesso atleta all’interno dell’autobiografia-confessione Dopo il traguardo in cui ripercorre le tappe di quello che è stato un percorso difficile che ha cambiato non solo la sua vita sportiva, ma anche privata. Quando si parla di doping si fa riferimento all’utilizzo di farmaci vietati che hanno come scopo quello di migliorare le prestazioni sportive. Nella maggior parte dei casi, gli atleti assumono steroidi anabolizzanti (fra cui il testosterone) proibito nell’attività agonistica sia in allenamento sia in gara.
L’abuso, al di fuori dei dosaggi usati, può non solo alterare i risultati delle gare sportive, ma anche causare gravi malattie all’atleta stesso come impotenza inibizione della funzione riproduttiva, ipertrofia cardiaca, patologie al fegato, aumento dell’aggressività e altri sintomi legati al funzionamento del sistema nervoso centrale.
Le parole di Alex Schwazer sul doping: “Ero pronto a mentire su tutto“
Alex Schwazer ha scelto di essere duro con se stesso, ma anche con gli altri parlando senza filtri del doping all’interno del libro “Dopo il traguardo“. «Sragionavo, ero pronto a mentire su tutto», ha scritto, «perché doparsi vuol dire anche questo». Il doping entra nella vita di Alex nel 2012. Con il tempo, la parola doping è sempre stata presente nella vita dell’atleta che, in seguito, ha ammesso che non riusciva a smettere.
“Ero finito in un labirinto immenso e apparentemente senza via d’uscita nel quale avevo perso tutto. Anche la dignità. Ancora oggi, dopo cinque anni, non so come ho fatto a mantenere l’equilibrio”, ha poi raccontato Schwazer il cui obiettivo, oggi, è raccontare cosa significhi doparsi sperando di poter convincere i giovani allievi a non cadere in un tunnel che, per lui, sembrava senza via d’uscita.