Alonso-Hamilton, “lo spagnolo voleva il team dalla sua parte”
Rivelazioni choc arrivano dall’ex meccanico della McLaren, che ha acceso i riflettori su Alonso. Secondo l’ex dipendente della casa della F1, il pilota avrebbe pagato per battere Lewis Hamilton. La loro è una rivalità storica, iniziata nel lontano 2007, quando entrambi erano in McLaren. Lo spagnolo arrivava dalla Renalut, mentre il britannico era all’esordio in F1 dopo il trionfo in GP2.
Proprio Alonso sarebbe stato pronto a tutto per trionfare sul compagno di box, anche a “concedere delle tangenti”. A dirlo è l’ex meccanico Marc Priestley al podcast PitStop: “Una delle tattiche di Nando era portare tutta la squadra dalla sua parte nel garage. Al mio arrivo prima di una gara, notai che uno tra il suo manager e l’allenatore stava distribuendo piccole buste marroni piene di soldi, erano per tutti coloro che non lavoravano sulla macchina di Lewis”.
“Alonso pagava le persone del team:” la rivelazione choc
Priestley, ex meccanico della McLaren, ha proseguito al podcast PitStop rivelando: “Alonso pagava per avere il supporto di più persone nel team. Cercava di lottare contro il controllo del team. Ricordo che aprii questa busta marrone e c’erano circa 1500 euro, era tutto così losco. Non c’erano contrassegni e così mi sono detto ‘Grazie mille, ma che cos’è?’. Poi il suo allenatore si allontanò e io rimasi con questa cosa, dentro letteralmente piena di soldi”.
Da quel momento, le voci sarebbero iniziate a circolare all’interno della McLaren, “e le uniche persone che non ricevettero quella busta sono stati quelli della squadra di Lewis. Cominciai a capire cos’era successo, Fernando stava cercando di ottenere il supporto di sempre più persone, incoraggiandole a sostenere lui in questa battaglia che c’era nel nostro team”. Secondo l’ex meccanico, “la tattica si può dire che sia stata intelligente ma alla fine, ovviamente, la voce si è sparsa e ci è stata fatta donare l’intera somma in beneficenza”.