A breve Amazon consegnerà i pacchi con i droni anche in Italia. Obiettivo, recapitare i pacchi ai clienti nel giro di brevissimo tempo, precisamente a soli 60 minuti dall’ordine, ma a regime, come specificato da Wired, si arriverà addirittura a 30 minuti dal click, ovviamente in città specifiche. Il progetto è ambizioso ma tenendo conto della potenza di fuoco di Amazon e Jeff Bezos, è senza dubbio possibile. Ad annunciarlo è stata la stessa società in occasione dell’evento annuale “Delivery the future” che si è tenuto a Seattle e che ha fatto sapere che entro il 2024 l’Italia così come la Gran Bretagna, saranno i due primi Paesi che sperimenteranno questa innovazione. Amazon utilizzerà un drone MK30, molto più piccolo e versatile rispetto all’MK27 al momento in uso negli Stati Uniti e che è in azione nelle cittadine di Lockeford in California e College Station in Texas.
Obiettivo primario, la sicurezza: “È il nostro obiettivo primario, non solo quella che garantiremo nell’utilizzo dei droni, ma anche considerando che questo tipo di strumenti sono molto più sicuri di quanto non lo sia la consegna su strada. Il nuovo drone MK30 che utilizzeremo per la sperimentazione è già oggi centinaia di volte più sicuro rispetto ai modi di consegna più tradizionali”, commenta David Carbon, vice presidente di Amazon Prime Air. Il drone MK30 è dotato della tecnologia “sense-and-avoid” che rileva gli ostacoli e che garantisce la sicurezza di persone, animali ed edifici. Inoltre, grazie alla tecnologia artificiale, può gestire situazioni impreviste e prendere delle decisioni in autonomia, come ad esempio, in caso di emergenza, valutare se tornare indietro o effettuare un atterraggio forzato.
AMAZON, CONSEGNE CON I DRONI IN ITALIA: IL COMMENTO DELL’ENAC
La divisione droni di Amazon ha fatto sapere, nonostante difficoltà varie, di voler raggiungere 500 milioni di consegne entro la fine del decennio, traguardo non semplice ovviamente ma se tutto andrà come previsto l’impresa non è così ardua. “Non stiamo sperimentando, l’Italia è già in grado di gestire l’arrivo di Amazon che insieme ad altri operatori nel prossimo futuro saranno nuovi attori nei nostri cieli”, aggiunge Carmela Tripaldi, direttrice regolazione e ricerca mobilità innovativa di Enac, l’ente regolatore dei cieli nel nostro Paese.
“Verificheremo il raggiungimento dei più alti standard di sicurezza, simili a quelli richiesti per l’aviazione civile, certificando non solo i droni, ma anche i piloti e l’intera organizzazione. Il nostro paese è all’avanguardia su questo tipo di progetti e il nostro obiettivo è quello di favorire nuove forme di business nei cieli, in particolare quelli che riguardano il trasporto di merce, l’air taxi, la mappatura e controllo del territorio e le applicazioni in agricoltura”.