L'Anm attacca Nordio pubblicando un documento del 1994 in cui il Ministro firmava contro la separazione delle carriere: la replica che stana le toghe

PD E ANM ACCUSANO NORDIO DI AVER FIRMATO CONTRO LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE: ECCO IL DOCUMENTO

Negli scorsi giorni era stata la parlamentare del Pd Debora Serracchiani a segnalarlo, ora però fa decisamente più “rumore” a livello politico la pubblicazione sulla rivista dell’Anm del documento esclusivo in cui l’allora magistrato Carlo Nordio firmava un appello contro la separazione delle carriere dei giudici. E così nel pieno del “caso Csm-Piccirillo” – che solo oggi pare essere rientrato dopo il rischio scontro tra toghe e governo – esplode un altro conflitto interno tra la magistratura e l’esecutivo, ultimo di una lunga serie di frizioni dopo la presentazione della riforma della giustizia del Guardasigilli Nordio.



In sostanza, sulla rivista “Magistratura” nella giornata di oggi viene pubblicato il documento con firma, tra gli altri, del Ministro Nordio che risale al 3 maggio 1994: in quelle righe, quando ancora era pubblico ministro in servizio, il magistrato di Venezia lanciava un appello contro l’ipotesi della separazione delle carriere nell’epoca ancora stravolta da Tangentopoli e con l’avvento dell’era Berlusconi. Il concetto dell’Anm è chiaro: delegittimare la riforma attuale sulla separazione delle carriere sottolineando come Nordio abbia invece qualche anno fa sostenuto posizioni all’opposto rispetto ad oggi.



Protesta Anm contro la riforma della giustizia del Governo (ANSA 2025, Mourad Balti Touati)

Furono in tutto 1500 i giudici che aderirono a quell’appello presentato con l’Anm nel 1994 contro la possibilità di “dividere” le carriere tra i magistrati con funzioni giudicanti e requirenti: l’Associazione Nazionale Magistrati, l’organo sindacale dei giudici e da anni in aperto scontro sulle riforme del Centrodestra, oggi prova l’affondo contro il Ministro Nordio per delegittimare la posizione sulla separazione tra pm e magistrati in vista di una possibile modifica costituzionale prevista dalla riforma della giustizia. Prima dell’Associazione era stata la deputata Serracchiani, quota Pd, a denunciare il fatto che già nei primi anni ’90 l’allora magistrato e procuratore di Venezia si era schierato contro la separazione delle carriere (“dimenticando” però che lei stessa nel 2019, in pieno Pd renziano, sottoscrisse un documento invece del tutto favorevole alla medesima riforma che oggi contesta).



NORDIO REPLICA ALLE TOGHE (E SMONTA IL “CASO” ANM)

L’indomani dell’approvazione in Parlamento della riforma sulla separazione delle carriere, in risposta all’ennesima tensione con l’Anm, interviene in una nota il Ministro della Giustizia che respinge la polemica e prova a “smontare” il caso sollevato sul documento in esclusiva pubblicato da “Magistratura”: Nordio ammette senza problemi che nel 1994 sottoscrisse quel documento, salvo però ricordare a magistrati e opposizione che fu lui il primo a riconoscere un cambiamento radicale avvenuto proprio in quegli anni.

Riforma della giustizia, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio al Senato (ANSA 2025, Federico Perruolo)

Del resto già nell’intervista al “Giornale” negli scorsi giorni il Guardasigilli aveva risposto alle opposizioni ricordando come dopo 3 anni dal caos completo di Mani Pulite si era reso conto di quanto si stesse esagerando a livello di arresti, indagini e misure cautelari preventive: «da allora non ho più cambiato idea» e nel 1997 venne poi convocato dai Collegio dei Probiviri dell’Anm «per render conto delle mie idee eretiche, li mandati al diavolo».

Quella “conversione” nel 1995 fu matura dopo che per alcuni anni lo stesso Nordio contribuì a mantenere compatta l’idea di una magistratura contro i vari attacchi politici: puoi però dopo il suicidio di un indagato dalla Procura in cui lavorava Nordio, l’attuale Ministro capì che era stato superato il segno.