Annalisa, in un'intervista a Vanity Fair, scarta l'ipotesi Sanremo 2026 e ricorda il suo esordio ad Amici: "Sentivo che la mia vita stava per cambiare..."
Annalisa scarta l’ipotesi Sanremo 2026. E come giudice di un talent…
È un periodo d’oro nella carriera di Annalisa, forte di un successo che cresce in maniera esponenziale a suon di hit radiofoniche e non solo. Dopo aver da poco rilasciato il suo ultimo singolo, una struggente ballad intitolata Piazza San Marco in duetto con Marco Mengoni, ora si prepara alla pubblicazione del suo nuovo album Ma io sono fuoco, prevista per il 10 ottobre, oltre ad un tour autunnale nei palazzetti italiani.
In un’intervista a Vanity Fair, in cui ha parlato anche del suo privato tra maternità e ipotesi di adozione, la cantante ha parlato anche di musica e delle indiscrezioni che la vorrebbero già proiettata a Sanremo 2026. Lei, però, smorza gli entusiasmi: “In questo momento non è nei piani“. Nemmeno come conduttrice: “Non so se ne sarei capace. Potrei arrivarci in futuro, però non adesso che sono concentrata sulla musica“.
In merito invece all’ipotesi di diventare giudice di un talent, l’artista ha ammesso di non aver ancora ricevuto una simile offerta ma che la valuterebbe: “Sono stata dall’altra parte e so che è un’esperienza che ti segna per sempre, in senso positivo o negativo. Perciò accetterei, ma con un senso di responsabilità enorme e le dovute precauzioni“.
Annalisa ricorda il debutto ad Amici: “Dopo la gioia, le lacrime…“
Nel corso dell’intervista rilasciata a Vanity Fair, Annalisa ha ricordato anche i suoi esordi ad Amici di Maria De Filippi, lì dove tutto ebbe inizio: “Ricordo ancora la sensazione della prima sera ad Amici, appena ammessa: dopo la gioia, le lacrime che non riuscivo a fermare, perché sentivo dentro che la mia vita stava per cambiare radicalmente. È una delle immagini che meglio rappresenta la gavetta“.
Infine, in vista dei possibili step futuri della sua brillante carriera, non esclude l’ipotesi di esibirsi negli stadi: “Se si fosse presentata l’opportunità, non sarebbe stata una tappa bruciata: non sono una ragazzina, sto sulle scene da 15 anni. Gli stadi sono per me una strategia da pianificare con serietà, un bell’orizzonte a cui non smettere di guardare“.