In Spagna un comune antidolorifico, leggasi il metamizolo, è finito sotto accusa da parte di un’associazione, ritenendolo responsabile di diverse morti. Secondo quanto riferisce il tabloid inglese Daily Mail, stando all’attivista Cristina Garcia del Campo, Presidente dell’Associazione per le persone affette da farmaci (ADAF), dal 2016 ad oggi il metamizolo avrebbe causato il decesso di circa 40 britannici in Spagna. Il nome corretto è quello di metamizolo sodico o dipirone monoidrato, ed è un principio attivo che si trova in numerosi farmaci che vengono utilizzati per la loro azione analgesica, antipiretica e spasmolitica, e che sono commercializzati da varie case farmaceutiche. Si tratta di farmaci che in Italia possono essere acquistati solamente tramite prescrizione medica, quindi dietro la classica “ricetta”, mentre in altri Paesi sono vietati.
Nel dettaglio non è vendibile negli Stati Uniti, nel Regno Unito, ma anche in Francia, Irlanda, Svezia e infine Australia, in quanto, secondo i vari enti regolatori dei farmaci nazionali, i rischi supererebbero i benefici. E’ invece acquistabile senza problemi in Sud America, Russia e Asia, ma anche in alcune nazioni dell’Unione Europea, a cominciare dalla suddetta Spagna e arrivando fino al Portogallo.
ANTIDOLORIFICO SOTTO ACCUSA IN SPAGNA: HA UCCISO 40 BRITANNICI. ECCO I RISCHI
Secondo alcuni studi clinici l’attività antipiretica del dipirone sarebbe superiore, e di molto, rispetto al paracetamolo e all’ibuprofene. Il farmaco riesce infatti a mantenere la temperatura corporea bassa più a lungo rispetto ai due suddetti, in caso ad esempio di febbre.
Tuttavia, come detto sopra, la sua assunzione comporta dei rischi, e precisamente c’è la possibilità di sviluppare agranulocitosi, ovvero, una condizione patologica acuta del sangue che è caratterizzata da una diminuzione molto grave del numero di granulociti circolanti e che può portare ad una maggiore suscettibilità alle infezioni, di conseguenza si è più “esposti” e fragili. Viene anche segnalato che il metamizolo è meno dannoso per i reni rispetto ai cosiddetti FANS, i farmaci antifinfiammatori non steroidei.