In Cina sono state create le prime api cyborg: grazie a un minuscolo dispositivo possono essere comandate per raccogliere informazioni

La Cina sembra essere il primo paese a poter concretamente raggiungere l’obbiettivo di creare delle api cyborg al comando degli esseri umani per impiegarle in missioni militari, di recupero in caso di disastri naturali e di pubblica sicurezza per il controllo del rispetto delle leggi: un obbiettivo al quale starebbero lavorando anche – tra gli altri – diversi ricercatori statunitensi e giapponesi; con Singapore che è stato il primo paese a usare sul campo degli insetti cyborg.



Nel caso di Singapore si trattava di scarafaggi, dotati di un piccolo dispositivo che permetteva agli operatori umani di comandarli a distanza per facilitare le ricerche dei dispersi dopo il violentissimo terremoto da 7.7 di magnitudo che lo scorso marzo ha colpito il Myanmar; mentre l’aspetto interessante del lavoro in corso in Cina è che il dispositivo sarebbe stato reso ancora più piccolo e leggero, compatibile con il volo leggiadro di un’ape.



Insomma, una delle più note paure dei complottisti sembra diventare progressivamente più veritiera e fondata, anche se storicamente l’idea è che le api e gli altri minuscoli insetti siano dei robot, mentre nel caso dello studio cinese (al quale arriveremo a breve) si tratterebbe di api cyborg: la differenza è che se i primi sono organismi interamente sintetici creati in laboratorio, nel secondo si tratta di organismi umani “modificati” grazie alla tecnologia; punto che le rende (se vogliamo) ancora più temibili.

Come funzionano le api cyborg create in Cina: “Piccoli ‘zaini’ ultra leggeri per comandarle a distanza”

Senza divagare con la mente in scenari più o meno fittizi, possiamo entrare nel merito dello studio condotto in Cina: secondo quanto riferisce il Telegraph, i ricercatori sono riusciti a mettere a punto un minuscolo dispositivo che pesa appena 74 milligrammi (poco più dell’effettivo peso di un’ape e pari alla quantità di polline che possono trasportare), facilmente impiantabile sul dorso dell’insetto nello spazio tra le ali.



Api cyborg in Cina (Foto: video Twitter)

Il piccolo dispositivo è dotato di tre aghi che riescono a trasmettere impulsi al cervello delle api cyborg, attivando o disattivando i recettori che normalmente usano per direzionarsi: il risultato è che grazie agli impulsi si riesce a “telecomandare” il loro volo e l’aspetto più sorprendente è che il dispositivo può essere dotato – con minime variazioni nel peso – di telecamere, microfoni e sensori utili per raccogliere ogni tipo di informazione ambientale e trasmetterle immediatamente all’utente umano.

Non a caso, i ricercatori spiegano nello studio che le api cyborg “rispetto alle alternative sintetiche, dimostrano una maggiore furtività e una maggiore resistenza operativa”, utili soprattutto per le “ricognizioni segrete” in scenari sensibili come “i combattimenti urbani“, le operazioni di “antiterrorismo”, la lotta al crimine e “i soccorsi in caso di catastrofi naturali critiche”; rendendole, insomma, alleati preziosi per chi le utilizza e – al contempo – nemici terribili per i loro avversari.