Con la nuova legge di Bilancio raddoppia l’Assegno Unico 2023. Il governo Meloni ha previsto aumenti per le famiglie con i figli, ma le novità potrebbero riguardare anche i criteri patrimoniali per ottenere il bonus, che potrebbero essere slegati dall’Isee, come anticipato dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. L’obiettivo della premier Giorgia Meloni è dare un sostegno alla natalità, per questo la legge di Bilancio rivede l’Assegno Unico 2023. Rebus Isee a parte, sul tavolo ci sono maggiorazioni del 50% per i figli nel primo anno di vita, così per i figli da 1 a 3 anni per le famiglie numerose. Previsto anche un bonus gemelli valido per i primi tre anni di vita dei bambini.
Il testo relativo all’Assegno Unico 2023 mette riporta che “a decorrere dal 1° gennaio 2023, per ciascun figlio di età inferiore a un anno, gli importi di cui ai primi quattro periodi del presente comma, come rivalutati ai sensi del comma 11, sono incrementati del 50 per cento; tale incremento è riconosciuto inoltre per i nuclei con tre o più figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di ISEE fino a 40.000 euro“. Sul piatto ci sono 650 milioni di euro così distribuiti: 520 mila bambini sotto i 3 anni d’età; 369 mila bambini sotto i 12 mesi; 150 mila bambini sotto i 3 anni nati in famiglie numerose.
ASSEGNO UNICO 2023: GLI IMPORTI IN BASE ALL’ISEE
L’Assegno Unico 2023 sarà decrescente in base alle fasce di reddito. Salvo modifiche, ecco come cambia l’importo: per chi ha Isee fino a 15 mila euro l’aumento è di 87 euro al mese (+1.050 euro all’anno); con Isee fino a 20 mila euro l’aumento è di 75 euro al mese (+900 euro all’anno); aumento di 62,5 euro al mese (+750 euro all’anno) con Isee fino a 25 mila euro; aumento di 50 euro al mese (+600 euro all’anno) con Isee fino a 30 mila euro; aumento di 37,5 euro al mese (+450 euro all’anno) con Isee fino a 35 mila euro; se Isee fino a 40 mila euro e oltre l’aumento è di 25 euro al mese (+300 euro all’anno). Gli stessi importi si applicano ai figli da 1 a 3 anni di età, con almeno altri due fratelli/sorelle. In tal caso, per gli Isee oltre i 40 mila euro non viene riconosciuta la maggiorazione del 50%.
Ma torniamo al rebus Isee. La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, in un’intervista al Messaggero ha spiegato che il governo Meloni sta pensando all’eliminazione del criterio patrimoniale: “L’assegno unico per tutti non sarà legato all’Isee. Rivedremo i criteri patrimoniali dell’indicatore“. L’obiettivo, dunque, è quello di “rimuovere gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli, promuovendo una nuova considerazione della famiglia in tutti gli ambiti dell’azione di governo“. Infine, viene confermata la maggiorazione dell’Assegno Unico 2023 in caso di figli con disabilità. Ma per i cittadini non cambia nulla, in quanto l’unica differenza è che la norma prima era transitoria, invece ora è strutturale.