Marcell Jacobs parla del futuro della sua carriera e attacca la FIDAL per il trattamento ricevuto
Le parole di Marcell Jacobs sul futuro della sua carriera
In questi giorni intervistato da La Stampa Marcell Jacobs è tornato a parlare del futuro della sua carriera, del caso spionaggio di cui è stato vittima e del suo rapporto, sempre più degradato, con la FIDAL, la Federazione Italiani Di Atletica Leggera, da cui non è stato difeso ed è stato lasciato indietro. Dopo l’oro nei 100 m delle Olimpiadi del 2020 a Tokyo la carriera del velocista azzurro è andata sempre più in discesa complici tanti infortuni, nell’estate del 2024 aveva raggiunto una insperata finale alle Olimpiadi del 2024 di Parigi, mentre quest’anno ai Mondiali di Tokyo l’eliminazione è arrivata alle semifinali.
La sconfitta prima del previsto aveva portato il ragazzo a fare riflessioni importanti sul suo futuro, in particolare sulla proseguire la sua carriera o fermarsi almeno per un lungo periodo, su una cosa però Jacobs è sicuro se deciderà di continuare a fare l’atleta non sarà solo per i prossimi Europei ma cercherà di raggiungere le Olimpiadi di Los Angeles del 2028. L’ago della bilancia in questa decisione non sarà la preparazione o la condizione fisica che riuscirà a raggiungere ma anzi la motivazione e la voglia di scendere in pista che è stata intaccata anche dal caso spionaggio.

L’attacco di Marcell Jacobs alla FIDAL e la sua risposta
Marcell Jacobs ha poi commentato il suo rapporto con la FIDAL e il suo non essere più considerato come uno dei top atleti, l’azzurro ha confessato di esserne a conoscenza ma di non essersene preoccupato in quanto ha tagliato quasi totalmente i ponti con i suoi esponenti dopo aver ricevuto nuovi parametri da rispettare nonostante la finale raggiunta a Parigi. Il velocista ha confessato di essersi sentito preso in giro dalla Federazione in quanto lo stesso trattamento non è stato utilizzato con altri atleti nella sua stessa situazione ma più bravi a mantenere i rapporti con le persone.
La risposta della FIDAL e del suo presidente Stefano Mei non si è fatta aspettare, il numero uno si è detto stupito dalle parole del velocista non riuscendo a trovare un motivo dietro all’intervista, allo stesso tempo però si è anche detto preoccupato per l’atleta e la sua apparente perdita di motivazione e amore per lo sport. Mei ha poi voluto anche ricordare a Jacobs che il suo obiettivo può anche essere l’Olimpiade del 2028 di Los Angeles ma il tempo avanza anche per lui e soprattutto nello sport non aspetta mai, con il rischio che rimanga indietro e fuori ormai dal giro.
