Come è morta Aurora Maniscalco? Morning News sta cercando di scoprirlo ed ha intervistato i due avvocati di famiglia e la mamma della vittima
A Morning News si è parlato del giallo di Aurora Maniscalco, la giovane hostess morta il 21 giugno scorso a Vienna dopo una caduta dal balcone della sua abitazione.
Il talk di Canale 5 ha evidenziato come due testimoni, madre e figlia, che inizialmente avevano dichiarato di aver visto Aurora saltare dal balcone e cadere di testa, avrebbero successivamente ritrattato parlando con l’avvocato Longo, legale della famiglia Maniscalco in Austria.
«Ho avuto contatto con uno dei due testimoni, la figlia – ha spiegato Longo –. Mi ha confermato che al momento del salto non era nella stanza che dava sul cortile interno, quindi non poteva aver visto Aurora andare sul balcone e buttarsi: è escluso, anche se nel rapporto della polizia viene menzionato».
AURORA MANISCALCO, L’AVVOCATO: “IN AUSTRIA VICENDA ARCHIVIATA MA…”
E ancora: «Abbiamo nuovi indizi che, dopo averne parlato con il collega Raffadale di Palermo, abbiamo deciso di far confluire nel procedimento italiano. In Austria la vicenda è archiviata, ma stiamo valutando cosa fare anche qui. Al momento della caduta di Aurora una delle due testimoni non era presente, non sappiamo se abbiano effettivamente dichiarato certe cose: non esistono deposizioni ufficiali, ma solo un rapporto riassuntivo della polizia redatto il giorno successivo».
L’avvocato Raffadale, che segue il caso in Italia, ha aggiunto: «Quando ho letto il rapporto della polizia tedesca che il collega mi aveva inviato a luglio, ho subito chiesto che le due testimoni venissero sentite, e ora farò un’ulteriore richiesta. C’è un elemento importantissimo: la magistratura austriaca ha chiuso la vicenda basandosi su dichiarazioni acquisite impropriamente, senza una sit, che oggi vengono smentite. Se le due donne confermeranno quanto scritto nelle email al collega, questo processo potrà avere un’appendice e forse aprire anche a nuovi reati. Sicuramente la relazione della polizia ha depistato la procura di Vienna nella richiesta di archiviazione».
AURORA MANISCALCO, LE PAROLE DELLA MAMMA DELLA VITTIMA
È intervenuta anche la mamma di Aurora Maniscalco, Giada Cucina, che ha parlato del mistero dei vestiti:
«Quel giorno sono salita in appartamento per cercare un indumento per mia figlia. La sorella di Elio (il fidanzato della vittima, ndr), che era lì, mi ha detto che ci avrebbe pensato lei. Ha insistito così tanto che alla fine ho accettato, le ho lasciato gli abiti. Poi quegli indumenti sono rimasti lì, ma non si sa cosa sia successo».
Sulle due testimoni ha commentato: «Non so cosa pensare. Prima hanno detto una cosa, poi l’hanno cambiata. Forse volevano apparire, o forse hanno avuto paura. Ma in realtà non hanno visto nulla».
Infine, sull’ipotesi di un’interruzione di gravidanza, la madre della vittima ha precisato:
«Elio parla di un aborto a ottobre, ma lei non me ne ha mai parlato. Mi sembra assurdo. Ad ottobre aveva ricevuto una premiazione dal lavoro e, sebbene ci fossero già problemi di coppia, non mi avrebbe nascosto una cosa simile. Ci dia delle prove Elio: sarà andato in ospedale, dovrebbe dimostrarlo. Io sapevo di un aborto a maggio: me ne aveva parlato, era dispiaciuta, ma per varie motivazioni non aveva tenuto il bambino. Quindi perché non me l’avrebbe detto anche ad ottobre, dopo aver già affrontato una cosa simile? Non capisco perché lui sostenga questo: forse per avvalorare la tesi della depressione, della droga, insomma elementi che a lui servono per dipingere Aurora in un certo modo. Ha anche detto che aveva già tentato il suicidio».