Omicidio-suicidio a Belluno, un uomo polacco ha ucciso il figlio 17enne prima di suicidarsi: sembra che i rapporti fossero complessi da tempo
È una vera e propria tragedia – ancora tutta da scrivere e comprendere, ma ci arriveremo – quella capitata a Lamon, frazione alle porte di Belluno, dove un uomo 50enne ha ucciso il figlio 17enne poco prima di togliersi la vita senza lasciare alcuna spiegazione di quanto accaduto nei tragici minuti precedenti: il nome della vittima non è stato divulgato, mentre quello del padre è Vladislav Gaio, nato in Polonia ma cresciuto nella piccola frazione vicino a Belluno e da tutti descritto come un uomo qualsiasi che mai avrebbe lasciato intuire di essere in grado di togliere la vita al proprio figlio in un modo – a dir poco – brutale.
Partendo proprio dalle – poche – certezze che abbiamo sul caso di Belluno, è bene precisare che i primi rilievi fatti dalle autorità sembrano lasciar intuire che l’uomo abbia prima colpito ripetutamente il figlio con un arma da taglio, impugnando poi una pistola da macellazione con la quale gli avrebbe inflitto l’ultimo colpo letale; il tutto prima di rivolgere la pistola contro se stesso e togliersi la vita: a dare l’allarme sarebbero stati i vicini di casa, allertati dagli spari del tutto insoliti nella tranquilla cittadina alle porte di Belluno.
Cosa sappiamo dell’omicidio-suicidio di Belluno: l’uomo da tempo era disoccupato e i rapporti con il figlio 17enne erano complicati
Naturalmente sui corpi delle due vittime dell’omicidio-suicidio alle porte di Belluno sono state disposte le autopsie che aiuteranno a capire meglio la dinamica dei fatti – che comunque sembra essere piuttosto chiara -, mentre al contempo si indaga anche sul passato familiare di padre e figlio per capire se ci siano state delle avvisaglie e dei fattori scatenanti; il tutto fermo restando che dalla morte sono state risparmiate la moglie del 50enne, l’altra figlia della coppia – una ragazzina di 12 anni – e la nonna dei figli che da tempo viveva sotto lo stesso tetto, probabilmente uscite nei tragici momenti dell’omicidio-suicidio.
Ascoltando i vicini di casa e i conoscenti, i media hanno scoperto che da tempo in casa il clima non era tra i più rilassati: l’uomo dopo aver lavorato all’interno di diverse discoteche e come insegnante di arti marziali, da tempo era disoccupato e in seguito alla decisione del figlio 17enne di lasciare la scuola i rapporti si sarebbero progressivamente incrinati; mentre – riferisce FanPage – c’è anche chi parla di passate tensioni familiari che andavano avanti da tempo e che erano già culminate in alcune aggressioni.
