Bergamo, a casa dei morti per recuperare le bombole di ossigeno: la richiesta è alta a causa dell'emergenza Coronavirus. L'intervento dei carabinieri

Tra le varie emergenze che deve fronteggiare Bergamo c’è anche quella delle bombole di ossigeno. I farmacisti non faticano a reperire “solo” mascherine, saturimetri e farmaci specifici per la polmonite. «Quella delle bombole d’ossigeno è la richiesta più alta che ci viene fatta», racconta ad esempio uno dei farmacisti di Brembate di Sopra all’AdnKronos. Questo perché i medici di base cercando di curare i malati di polmonite a casa, per non spostarli e perché negli ospedali non c’è posto. Per fronteggiare questa mancanza legata al Coronavirus si è arrivati ad una decisione molto difficile. I Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo, d’intesa con la locale Prefettura e l’Agenzia di Tutela della Salute, hanno recuperato presso le abitazioni delle persone morte nei giorni scorsi o presso le farmacie oltre 250 bombole di ossigeno vuote. Sono state subito consegnate alle aziende produttrici di gas tecnici per la tempestiva rigenerazione ed immissione nel territorio provinciale a favore di 250 nuovi ammalati.



CORONAVIRUS BERGAMO, A CASA DEI MORTI PER BOMBOLE OSSIGENO

L’operazione ha coinvolto tutte le Tenenze e le Stazioni dell’Arma di Bergamo. In questo modo è stato possibile fronteggiare in maniera tempestiva la carenza di ossigeno che è stata lamentata più volte da alcuni farmacisti e molti pazienti rimasti nelle loro abitazioni, che avevano segnalato la difficoltà a reperire i presidi medici ad ATS di Bergamo e agli stessi Carabinieri. I Carabinieri di Bergamo, come accaduto nei giorni scorsi, continueranno a garantire il trasporto dei medicinali e delle apparecchiature sanitarie in favore dei nosocomi della provincia, nello specifico l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’ospedale Bolognini di Seriate e l’ospedale di Treviglio, che sono tutti in prima linea contro l’epidemia in atto. Anche così Bergamo combatte contro l’emergenza Coronavirus. Messa alle corde dall’epidemia, la città lombarda – la più colpita finora dal Covid-19 – sta strenuamente lottando per avere la meglio. Ma all’immagine delle bare trasportate dai camion militari si aggiunge quest’altro dolore.

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