Il mondo della musica piange Betty Wright. Lo ha annunciato su Twitter la nipote della cantante, che però non ha chiarito i motivi del decesso. Una notizia che sconvolge tutti i fan...

Tra i tanti ricordi di Betty Wright che in queste ore stanno riempiendo i social, compare anche quello di Skip Marley. Il ventitreenne giamaicano è il figlio di Cedella, cioè la primogenita del grande Bob: ha all’attivo sei singoli pubblicati tra il 2015 e il 2017 ma il suo nome è diventato popolare per la collaborazione con Katy Perry nel brano Chained to the Rhythm, che compare nell’album Witness. Skip Marley ha scritto su Twitter, chiamando Betty Wright “leggenda” e poi definendola “la nostra amata zia, mentore e vocal coach”. Il nipote di Bob Marley ha parlato dell’aiuto che Betty gli ha dato “in ogni passo del mio cammino, mi ha insegnato tantissimo e mi mancherà”. Ci sono poi due fotografie a fare da corredo al post; una di queste ritrae Betty Wright proprio in compagnia di Bob Marley. I due si conoscevano molto bene: già nel 1979 la Wright aveva fatto da apertura al giamaicano nel Survival Tour. Vent’anni più tardi ha collaborato come corista a Chant Down Babylon, l’album che comprende alcune cover di Bob Marley (a 18 anni dalla sua morte) tra cui anche una Roots, Rock, Reggae ad opera di Steven Tyler e Joe Perry (cantante e chitarrista degli Aerosmith) e Turn Your Lights Down Low eseguita da Lauryn Hill, lanciata come singolo. (agg. di Claudio Franceschini)



Il mondo della musica piange Betty Wright. Ad annunciare la sua morte è stata la nipote della cantante su Twitter senza però non ha chiarito i motivi del decesso. Una notizia che sconvolge tutti i fan della cantautrice e della cantante di fondo, preoccupati per le condizioni di salute dell’artista fin dal peggioramento degli ultimi giorni. La regina del Soul nacque a Miami nel 53, ha mosso i primi passi con il gospel grazie ad una famiglia che l’ha supportata in ogni modo. Già dall’età di tredici anni Betty Wright sembra avere le idee molto chiare e comincia a cantare come professionista. La gavetta è sinonimo di sacrifici e dedizione, ma Betty Wright nel 1968 è già una stella, con una classifica che le sorride e la vede nelle Top 40 con la canzone “Girls can’t do what the guys do”. La vera e propria esplosione arriva nel corso del 1973, con la conquista di un Grammy per il brano Where is the love? Una carriera condiziona di collaborazioni di prestigio, di progetti affascinanti e di un talento innato. Numerosi i partner artistici che ha affiancato, come Stevie Wonder, Jennifer Lopez o con Michael Jackson. Betty Wright è morta e il suo immenso popolo di sostenitori non riesce a farsene una ragione. Di certo nessuno dimenticherà facilmente il suo apporto alla musica mondiale.



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