Nella grande rivoluzione dell’animazione per adulti che più di 30 anni fa I Simpson portarono in tv, prevalentemente su Fox, il cinema ha avuto un ruolo collaterale, di supporto all’impatto televisivo, non sempre andato a buon fine economicamente e artisticamente. Per cui è normale che un film come Bob’s Burgers sia passato in sordina, visto che anche la serie, nonostante sia arrivata alla 13a stagione, non è di quelle citate e prese in considerazione. A torto però, e forse questo film – distribuito in streaming su Disney+ – potrebbe essere un modo per rimediare alla disattenzione.
Diretto dal creatore della serie Loren Bouchard assieme a Bernard Derriman, il film segue le vicende della famiglia Belcher, che gestisce un negozio di hamburger, alle prese con dei problemi economici comuni – un prestito da rifondere alla banca, l’affitto da pagare al proprietario del negozio – che diventano presto un’avventura quando un guasto a un tubo dell’acqua del negozio rivela un cadavere e i tre figli dei Belcher vogliono scoprire la verità su quel corpo.
Scritto da Bouchard con Nora Smith, Bob’s Burgers – Il film ha, come molti film nati da una serie tv, il compito di catturare nuovo pubblico titillando i fan consolidati, quindi da una parte c’è il consueto mélange di malinconia, quieto realismo e sfacciato nonsense che gli spettatori hanno imparato ad apprezzare, in cui la volgarità che spesso si accompagna a cartoon simili (I Griffin su tutti) acquista una forma diversa, non provocatoria, quasi ludica e infantile, con una dose di avventura e azione pensata proprio per un pubblico diverso dal solito.
Il mix vede quindi l’aggiunta di canzoni, come da tradizione Disney (che di fatto è proprietario di Fox che produce), seppure in chiave ironica, di riferimenti all’avventura per ragazzi come I Goonies e di elementi caratteristici del thriller d’azione di stampo hitchcockiano, come la sequenza sulle giostre. Ovviamente, il tutto frullato con umorismo post-moderno e sottilmente meta-linguistico, che punta a destrutturare la forma del racconto, come tutte queste serie hanno sempre fatto, dilatando i tempi, scomponendo la linearità.
Il motivo però per cui il film è a suo modo adorabile non è l’intelligenza dei suoi autori, ma il modo in cui gli sceneggiatori e i doppiatori dei personaggi hanno creato un’empatia verso di essi, una tenerezza anche nei tratti più sgradevoli dell’animazione, che viene comunicata al pubblico in modo relativamente semplice e diretto, un lavoro sui sentimenti preciso ed efficace che aumenta il divertimento, che dà un tocco più completo alla risata.
Bob’s Burgers, tanto la serie quanto il film, non cercano praticamente mai la satira, non sono interessati a provocare né a raccontare, vogliono costruire dei bozzetti di una provincia americana in cui ciò che accade intorno a loro e nel paese reale venga rielaborato in modo tanto fresco e curioso, quanto vicino all’irrazionalità dell’infanzia, senza romanticismo ma con giusto gusto sentimentale e tocchi di follia. Se non l’avete mai visto, provato a dargli un’opportunità.
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