Sale nuovamente il tasso di positività in Italia, con l’aggiornamento del Ministero della Salute che parla di un aumento per il momento per fortuna ancora controllato della pandemia nel nostro Paese: nel bollettino del 5 dicembre si segnalano 15.021 nuovi casi di contagio da coronavirus nelle ultime 24 ore, con purtroppo 43 morti (134.195 da inizio emergenza Covid).
Il tasso dei positivi sale al 2,9% (+0,2%) a fronte dei 525.108 tamponi-test rapidi processati tra sabato e domenica: in tutto sono 232mila gli italiani ancora positivi al Covid-19, di cui però solo 6.333 ricoverati nelle strutture ospedaliere (+173, ci cui 169 nei reparti ordinari Covid) e 736 le terapie intensive occupate (+4 in 24 ore). Aumenti sopra i 1000 contagi giornalieri si segnalano oggi solo in Lombardia, Veneto (entrambe sopra quota 2mila), Campania, Emilia Romagna e Lazio.
IL BOLLETTINO CORONAVIRUS DI SABATO
Mentre l’Italia si appresta da domani ad entrare sotto regime di Green pass “rafforzato”, e mentre sono stati solo ieri scaricati 1,2 milioni di nuovi certificati Covid, sono i dati del bollettino sul coronavirus diffusi dal Ministero della Salute a dettare come sempre lo stato attuale della pandemia nel nostro Paese.
In attesa del nuovo bollettino di domenica 5 dicembre, i dati registrati ieri mostrano un aumento di altri 16.632 nuovi casi di coronavirus in Italia, con 8.988 guariti-dimessi ma purtroppo con pure 75 morti positivi al Covid (134.152 da inizi pandemia). Il tasso di positività scende al 2,6% (-0,3%) – a fronte di più di 630mila tamponi-test in un giorno – con il numero di italiani attualmente positivi che sale a 223.718 unità. A preoccupare è la risalita dei numeri negli ospedali, con 732 terapie intensive occupate (+24 in un solo giorno) e 6160 ricoverati totali nei reparti Covid (+67). Resta ottima la spinta della campagna vaccinale, con solo nella giornata di venerdì la somministrazione di ben 423mila terze dosi in tutta Italia: vedendo poi gli ultimi dati in mano all’Iss – ovvero che un non vaccinato ha un rischio rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi, 10 volte maggiore di ricovero, 16 volte maggiore di terapia intensiva, 9 volte maggiore di morte – il Governo spinge ancora di più nel tentare di convincere il più possibile gli italiani a vaccinarsi con ciclo a tre dosi.
COVID ITALIA: L’ALLARME OMICRON
Da qui l’importanza, secondo le autorità, delle nuove regole in vigore sul Green Pass “rafforzato” che di fatto impediranno a tutti i non vaccinati di partecipare alla vita pubblica, se non per spesa, salute, mense e luoghi di lavoro. Il tutto – bollettino Ministero della Salute e decreto Covid in arrivo – con la potenziale prossima esplosione di contagio da variante Omicron: per il momento l’Iss conferma 9 casi della variante “sudafricana” in Italia. «Nella piattaforma ICoGen ci sono al momento 9 sequenze depositate per la variante Omicron: 7 del cluster relativo al paziente indice; 1 trovata in un paziente in provincia di Bolzano», si legge nel comunicato su Twitter dell’Istituto Superiore di Sanità. Come ha spiegato ieri a “SkyTg24” il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, «Omicron è una variante che è diventata preoccupante, perché ha ben 38 mutazioni e soprattutto ha tutte quelle mutazioni nella proteina S che, nelle varianti precedenti a questa, sono correlate a immunoevasività e maggior contagiosità». Di quel poco che ancora si sa nella scienza circa la Omicron, la nuova variante sembra essere più contagiosa di Delta e minaccia per questo l’efficacia dei vaccini: «Quello che però dobbiamo guardare con attenzione è che ci vuole un po’ di tempo per fare gli esperimenti giusti. Per esempio, per verificare se è più immunoevasiva, bisogna ricostruire un virus chimerico che abbia sulla sua superficie la molecola S, per questo ci vorranno un paio di settimane», conclude Palù. L’infettivologo direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, professor Matteo Bassetti, ha pubblicato su Facebook uno studio internazionale ancora in preprint per rassicurare lievemente circa gli attuali effetti della nuova variante: «La nuova variante che ha terrorizzato forse ingiustamente il mondo, ha acquisito un ‘pezzetto’ del virus del raffreddore comune. Ecco spiegato perché darebbe quadri clinici più lievi, rispetto alla Delta, molto simili al raffreddore. Omicron grazie a questa aggiunta di materiale genetico del virus del raffreddore è più ‘umana’ e meno animale rispetto al SarsCoV2 iniziale. Per questo sfugge più facilmente al nostro sistema immunitario che non la riconosce come totalmente estranea. Si tratta di una ricerca molto interessante che, se confermata, dimostrerebbe per la prima volta – conclude l’infettivologo – che il virus del Covid si sta spontaneamente indebolendo perdendo la sua forza iniziale di causare malattie gravi».