In Italia torna la paura per il botulino: cos'è il batterio all'origine del botulismo, i sintom, le possibili cure e come sopravvivere agli alimenti infetti
Torna a fare paura in tutta Italia il botulino, un batterio ben noto e che spesso viene associato (in modo corretto) alle conserve alimentari, all’origine di un’infezione che si chiama “botulismo” e che in alcuni casi – seppur, fortunatamente, pochi – può rivelarsi anche letale; mentre come in buona parte delle malattie di questo tipo – specialmente se sono ampiamente diffuse – con un rapido intervento si possono facilmente evitare tragici epiloghi.
Prima di arrivare al botulino e al botulismo e – soprattutto – ai sintomi e alle possibili cure, è utile ricordare che la ragione per cui se ne torna a parlare in queste ore è legata a due differenti decessi: il primo arriva da Cosenza – precisamente dal comune di Diamante – e sembrerebbe essere legato (si attende la conferma dalle analisi di laboratorio già disposte) al consumo di un panino con una salsa di broccoli da parte di un uomo 52enne; morto poco dopo in ospedale.
Il secondo – questo già accertato -, invece, ci porta fino alle porte di Cagliari dove una donne 38enne è deceduta dopo diverse settimane di ricovero: in questo caso il responsabile è indubbiamente il botulino, contratto da una salsa a base di avocado mangiata durante una festa di paese nel corso della quale sono state infettate, peraltro, anche altre sette persone; tutte – almeno, per ora – fuori pericolo di vita.
Cos’è il botulino, quali sintomi causa e come difendersi: attenzione soprattutto alle conserve alimentari
Insomma, non è una caso se il botulino torna a fare paura sul nostro territorio e proprio per questa ragione vale la pena approfondire la natura di questo singolare batterio: di per sé il “Clostridium botulinum” è del tutto innocuo, presente in buone quantità anche nell’aria in cui respiriamo; mentre diventa potenzialmente pericoloso quando resta a lungo in un ambiente scarsamente acido e privo di ossigeno.
Proprio per questa ragione, i maggiori rischi legati al botulino sono tutti collegati alle conserve alimentari che risultano essere – assieme ai salumi – le primissime responsabili delle infezioni di botulismo: in questo caso si tratta di un’infezione di tipo (ovviamente) alimentare, ma esistono anche casi di botulismo infantile – sempre associato agli alimenti – e legato alle ferite che si infettano con il batterio.
I sintomi associati al botulino tendono a comparire entro un massimo di un paio di giorni e solamente nel 2,6% dei casi sono stati mortali: nei più gravi si tratta di una sintomatologia neurologica che parte dai problemi alla vista e sfocia nelle difficoltà a comunicare e respirare; mentre le cure si basano su un’apposita antitossina: importante, in tal senso, è intervenire rapidamente perché i sintomi – specialmente quelli più gravi – sono irreversibili.
Il più grosso problema del botulino è che non altera in alcun modo l’aspetto, l’odore o il sapore degli alimenti, ma d’altra parte un largo numero di infezioni sono di tipo domestico, collegate alla preparazione scorretta delle conserve: in questo caso è sempre importante sterilizzare a fondo i barattoli di vetro e i loro coperchi, avendo poi cura di lasciare qualche centimetro tra il tappo e il contenuto e di pastorizzare l’intero preparato prima di riporlo e di consumarlo.