La diretta di questa sera del programma Le Iene si occuperà di quanto accaduto nei giorni scorsi a Brescia dove alcune attiviste del gruppo Extinction Rebellion Italia hanno denunciato di aver subito dei presunti abusi mentre si trovavano in questura per il consueto controllo di routine che spetta ormai quasi sempre agli attivisti impegnati in azioni (più o meno) pacifiche di disobbedienza civile: un caso – quello di Brescia – che ha attirato parecchie attenzioni sia da parte degli organi di stampa, sia del mondo della politica con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi in prima linea sia per indagare sull’accaduto, che per difendere l’operato delle Forze dell’Ordine rilegandolo al normale protocollo operativo.
Partendo dal principio, prima di arrivare alla denuncia delle attiviste di Extinction Rebellion vale la pena ricordare che tutto sarebbe successo nella mattinata di lunedì scorso quando il gruppo – accompagnato anche dai ‘colleghi’ di Ultima Generazione e di Palestina Libera – hanno organizzato un sit-in pacifico davanti alla sede di Brescia dell’azienda produttrice di armi Leonardo impedendo l’accesso alla struttura sia alle persone, che ai camion: l’obiettivo era quello di denunciare la distruzione di “popoli e terre” da parte dell’azienda; mentre a riportare la calma ci hanno pensato gli agenti della polizia che hanno portato via con la forza 23 attivisti sottoponendoli a fermo in Questura.
Cos’è successo a Brescia: la denuncia delle attiviste e il commento del ministro Matteo Piantedosi
Proprio lì – in quelle che gli stessi attivisti ritengono essere state “oltre 7 ore” di fermo – si sarebbero consumati i presunti abusi: a raccontarli è stata un’attivista in particole (poi suffragata da altre sette colleghe) che in un video che trovate in calce ha raccontato che “mi hanno chiesto di spogliarmi, di togliermi anche le mutande e di fare tre squat per dei controlli, a detta loro”; un trattamento – accusa – “riservato solo a delle persone femminilizzate”, mentre “ai maschi non è stato chiesto di spogliarsi o togliersi i vestiti”.
A condurre l’intera perquisizione – ha raccontato un’altra attivista 21enne a FanPage – sarebbero state fortunatamente solo agenti di polizia donne, mentre dopo il clamore mediato è arrivato anche il commento del ministro Piantedosi che a Dritto e Rovescio ha spiegato che “io sono il primo ad essere rammaricato e dispiaciuto” dell’accaduto, sostenendo di aver parlato con il capo della polizia per chiedergli che “queste pratiche siano caratterizzate da proporzionalità ed adeguatezza”; mettendo subito dopo in chiaro che “queste azioni di collocano in un quadro di piena regolarità”
🔴 ABUSI IN QUESTURA: COSTRETTE A SPOGLIARSI❗️
Dopo oltre 7 ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione fermate dopo la manifestazione alla Leonardo di Brescia.
Appendiamo con dolore che…
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Ieri è arrivata la risposta in TV (non in Parlamento) del Ministro dell’Interno sui fatti di Brescia: “tutto regolare, mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso”.
Un Ministro che confonde la “sensibilità” con il principio della dignità della persona sancito in Costituzione… pic.twitter.com/jHZ0WPMCo4— Extinction Rebellion Italia (@XrItaly) January 17, 2025