Buongiorno, notte è il film di Marco Bellocchio sul sequestro Moro che più ha entusiasmato pubblico e critica. Nel cast anche Luigi Lo Cascio

Buongiorno notte, film su Rai 3 diretto da Marco Bellocchio

Venerdì 11 luglio, andrà in onda, in prima serata su Rai 3, alle ore 21:20, il film drammatico-storico dal titolo Buongiorno, notte. Si tratta di un progetto cinematografico italiano prodotto nel 2003 da Rai Cinema e Sky Italia, scritto e diretto da Marco Bellocchio, vincitore del Globo d’oro per La condanna. La parte musicale è invece curata da Riccardo Giagni, compositore che ha lavorato con Bellocchio anche in L’ora di religione e Il regista di matrimoni.



I protagonisti sono Roberto Herlitzka, attore che era già stato diretto dal regista ne Il sogno della farfalla (1994), e Maya Sansa, attrice che aveva esordito sul grande schermo proprio con Bellocchio ne La balia (1999). Nel cast anche: Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Giovanni Calcagno e Pier Giorgio Bellocchio (figlio del regista).



Aldo Moro (Foto: web)

La trama del film Buongiorno, notte: storia del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro

Buongiorno, notte si ispira all’opera letteraria dal titolo Il prigioniero (1998) scritto da Anna Laura Braghetti, ex brigatista che racconta le varie fasi del rapimento, e della successiva morte, di Aldo Moro. I fatti vengono narrati dal punto di vista di Chiara, una giovane donna entrata a far parte delle Brigate Rosse e impegnata in prima linea nel rapimento del democristiano.

Proprio in quelle ore, mentre l’Italia sta vivendo un momento estremamente drammatico sia dal punto di vista politico sia sociale, Chiara si trova a dover fare i conti con un profondo conflitto interiore. Divisa tra i suoi ideali e la pietà verso quell’uomo, la giovane inizia a mettere in discussione le sue scelte, domandandosi se effettivamente tutta quella violenza possa essere giustificata.



Il film alterna materiale di repertorio, con alcuni stralci degli “interrogatori” a cui fu sottoposto Aldo Moro ad altre scene immaginarie, terminando addirittura con l’immagine di una fantomatica liberazione, purtroppo mai avvenuta.