CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS – Forse ha ragione Ferrara. In questa Juve non è certo tutto da buttare, ma in molti si aspettavano un andamento diverso. Dopo il buon avvio, la squadra si è lentamente lasciata andare sotto i colpi degli infortuni (Diego, Del Piero, Sissoko, Tiago e Marchisio i principali), ma anche di una carenza evidente nel sistema di gioco. Il peccato originale risiede in una campagna acquisti poco lungimirante che non ha pensato ad alcune soluzioni di emergenza.
Quali? Un possibile sostituto come playmaker di Felipe Melo, un’alternativa a Del Piero come seconda punta e un terzino destro (sano e integro) che possa garantire una maggiore spinta sulla fascia. Se questi errori sono da attribuire in parte alla società, alcune responsabilità restano a carico del tecnico. Il modulo ideale, quel 4-3-1-2 provato in estate, non sta dando i frutti sperati, anche perché Diego è costretto il più delle volte a giostrare troppo lontano dalla porta. I tre attaccanti disponibili hanno bisogno, inoltre, di avere palloni in profondità (Iaquinta) o di sfruttare cross e traversoni dalle fasce (Amauri e Trezeguet).
Non è possibile incassare sistematicamente un gol, sarebbe meglio coprirsi un po’ di più, magari inserendo De Ceglie sulla linea dei centrocampisti a sinistra e Diego a ridosso di un’unica punta: in poche parole un classico 4-4-2 con Camoranesi largo a destra. Di certo si troverebbero a loro agio anche i terzini non troppo impegnati in inutili sgroppate. La situazione non è drammatica, ma in certi casi si rischia dopo una serie di risultati negativi di perdere la convinzione nei propri mezzi. Il match con il Maccabi diventa di fondamentale importanza per il prosieguo della Champions e per l’evoluzione generale del team.
(Luciano Zanardini)