Sette punti in tre partite con un Napoli che almeno sotto il punto di vista caratteriale sembra ritrovato. La svolta nella stagione dei partenopei è opera di Walter Mazzarri il tecnico che, subentrato a Donadoni, è riuscito a dare una scossa all’ambiente. Abbiamo chiesto a Renzo Ulivieri, l’allenatore di cui Mazzarri è stato il secondo, prima al Bologna, poi al Napoli, di raccontare, in esclusiva per ilsussidiario.net, pregi e difetti del suo “allievo”.
Ulivieri, sette punti in tre partite, questo Napoli, sembra avere già l’impronta di Walter Mazzarri, un suo allievo…
Complimenti a Mazzarri, ma forse è troppo presto perché il Napoli abbia già acquisito l’impronta e le idee tecniche di Mazzarri.
Eppure sia a Firenze che col Milan sono arrivati gol importanti negli ultimi minuti. La stessa cosa era già accaduta col Bologna…
Certo in questo vedo il carattere di Mazzarri che vuole spingere il Napoli a non mollare mai e a lottare fino all’ultimo minuto.
Ci racconti Mazzarri…
Un allenatore che privilegia l’aspetto umano e cerca di costruire sempre un gruppo. Anche se certamente non è un sergente di ferro.
Si sente orgoglioso in un certo modo di averlo lanciato?
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Mi fa piacere averlo avuto come secondo. Sicuramente però Mazzarri ha costruito con il suo lavoro una carriera importante. Per lui parlano i risultati. Ha fatto sempre bene dove è andato.
Il Napoli di Mazzarri dove può arrivare?
Può fare molto bene e fare un campionato decisamente importante, con Mazzarri che può mettere tutto il suo carisma e la sua personalità perché questo accada.
Può aspirare anche alla Champions League?
Questo è più difficile. Non credo che il Napoli sia ancora all’altezza per un campionato così di vertice.
Ma vede Mazzarri pronto anche per allenare in futuro una "grande" del calcio italiano?
Può certamente ambire a tutto questo. Non gli è precluso nulla. Anche se il suo ruolo per il momento rimane a Napoli.
Lo sente ancora?
Si ci sentiamo ancora. Siamo rimasti in ottimi rapporti.
(Franco Vittadini)