Un finale così negativo della Juve non era preventivabile, nemmeno per Fabrizio Ravanelli. Ravanelli conosce bene l’ambiente juventino e in questa intervista concessa in esclusiva a ilsussidiario.net analizza le cause del crollo della Juve, individua le responsabilità e ipotizza il nome del prossimo allenatore. “Penna Bianca”, oggi opinionista tv, è ancora nei cuori dei tifosi della Juventus, dove ha militato dal 1992 al 1996, per il suo impegno e la sua capacità di sacrificarsi per la squadra. Memorabile il suo gol nella finale di Champions con l’Ajax. E quella volta a San Siro contro il Milan…
Si aspettava un crollo di questo tipo della Juve?
No, assolutamente. Non pensavo che potesse crollare in questo modo. Adesso paradossalmente ha quattro giornate per tentare di riprendersi e dare un senso al suo campionato, centrando il secondo posto. Il riscatto può passare già da Milano.
Il Milan sta giocando meglio…
La partita è difficile. Il Milan viste le ultime prestazioni è favorito, ma la Juventus in queste partite ci ha abituato a tirare fuori il meglio.
Quali possono essere state le cause che hanno generato questa situazione?
I molti infortuni senza dubbio sono stati determinanti. Il fatto più importante è che, però, l’allenatore ha perso via via la possibilità di essere una guida credibile dello spogliatoio.
Non è certo stata colpa di Ranieri?
Le responsabilità maggiori sono della società: con il suo comportamento ha screditato il tecnico fin dall’incontro tra Blanc e Lippi.
Per il futuro si parla del suo ex compagno di squadra Conte. E’ pronto per la Juve?
Penso che Antonio possa fare bene a Torino, ma l’indiziato numero uno per la panchina è Spalletti.
A margine di un Trofeo Berlusconi il presidente Berlusconi paragonò Ravanelli al grande Di Stefano… Si ricorda?
Me lo ricordo bene, come posso dimenticarlo. Se penso al Milan mi viene in mente anche la sfida del campionato 1994/1995 vinto 2 a 0 (2 aprile 1995, gol di Ravanelli e Vialli, nda) con un mio gol molto bello. Posso dire che a San Siro con la maglia della Juve, tranne il primo anno, non sono mai uscito sconfitto.
(Luciano Zanardini)