Premiership- Giornata 35
Ancora nessun cambiamento ai vertici della classifica a tre giornate dalla fine della Premiership con il Man Utd che, vittorioso con le riserve a Riverside contro il disperato Middlesbrough, con un successo nel recupero di Wigan, porterebbe a 6 punti il vantaggio sulla seconda: i due difficili impegni da affrontare nei prossimi turni (Man City e Arsenal) e le sfide di Champions potrebbero, però, riaprire i giochi.
Si accende ulteriormente, intanto, la lotta per evitare la retrocessione in Championship, con i rovesci di tutte le protagoniste e un infuocatissimo Tees-Tyne derby in programma il prossimo lunedì tra il Middlesbrough e il Newcastle di Alan Shearer.
La vittoria in totale controllo delle seconde linee del Man Utd proprio a Middlesbrough (0-2), con l’esordio da titolare del romano Federico Macheda come punta più avanzata supportata da Dimitar Berbatov, rappresenta il classico successo pre-Champions, archiviato da Ryan Giggs e Park-Ji-Sung con un gol per tempo, a discapito del derelitto undici di Gareth Southgate, candidato più che meritevole alla retrocessione in virtù di un gioco di squadra mai espresso e del costante arroccamento difensivo in un match che, impostato diversamente, avrebbe potuto portare nello Yorkshire almeno un punto, con l’unica ciambella di salvataggio da affidare al combattivo turco Sanli Tuncay, meritevole di altri e più prestigiosi lidi. Solita prestazione-mostre di Ryan Giggs, fenomenale anche in posizione di centrale a fianco di Paul Scholes (69 anni in due), con il gol sblocca-risultato e la costante partecipazione ad ogni gioco offensivo, nella circostanza scarsamente concretizzato causa errori di mira dei vari Paul Scholes e Wayne Rooney dalla distanza: e ora, dopo l’impegno di Champions contro l’Arsenal, sotto con il Mancunian Derby contro il Man City di Robinho, in buona salute.
Vola anche il Liverpool di Rafael Benitez, che già ora può rimpiangere i punti lasciati per strada nel fatidico mese di febbraio a Wigan (1-1), con il Man City (1-1) e addirittura a Middlesbrough (0-2).
Il 3-0 ottenuto ai danni di un Newcastle sotto-choc per l’imminente retrocessione, con il prezioso ritorno in campo del capitano Steven Gerrard, è merito delle collaudate trame offensive dei Reds, finalizzate e rifinite nell’occasione da Dirk Kuijt, solitamente stakanovista dell’esterno e nell’occasione centravanti di razza, in luogo dell’infortunato Fernando Torres, come già nella sua esperienza olandese presso Utrecht e Feyenoord (122 gol in totale), con la partecipazione di Yossi Benayoun (grande seconda parte di stagione) e di Lucas Leiva, e a contorno 3 legni scossi dalla distanza dai fulmini di Xabi Alonso e del capitano, con Steve Harper fuori causa.
L’unica nota negativa del match riguarda l’uscita in barella nel finale del basco, messo fuori causa da un’entrata assassina del solito, famigerato, censurabile Joey Barton sul quale, probabilmente, non hanno sortito effetti positivi i 74 giorni di galera scontati nel 2008, quando il centrocampista di Widnes, Liverpool, dopo essersi ingollato 15 pinte di birra, fiancheggiato da fratello e parenti, percosse alcuni teenagers.
Nulla da fare, ancora una volta, per i Magpies, stavolta schierati con un finto tridente (Peter Loevenkrands-Obafemi Martins-Mark Viduka, Michael Owen in tuta) mai pericoloso nell’arco dei 90’ e lunedì prossimo impegnato nel già citato do-or-die del Riverside: inutile sostenere che un’eventuale retrocessione sarebbe devastante per le gazze e per la caldissima Toon-Army, in virtù di quanto speso negli scorsi anni per allestire una squadra che, in altre circostanze, sarebbe tranquillamente da zona UEFA.
Tranquillo 3-1 del Chelsea di Guus Hiddink a Stamford Bridge nel derby contro il Fulham, comodamente assestato all’ottavo posto, in coabitazione con Man City e Tottenham, con la firma del duo Nicolas Anelka- Didier Drogba, che sembra aver trovato una sua collocazione tattica dopo la mancata coabitazione dell’era-Scolari, affiancati da un’ottimo Florent Malouda, finalmente tornato sugli ottimi livelli espressi nei suoi trascorsi a Lione.
Buona, comunque, la resistenza degli uomini di Roy Hodgson, sotto dopo 1 minuto ma subito capaci di replicare con Erik Nevland, giramondo norvegese passato anche per il Man Utd (assist del solito Danny Murphy), e in seguito condannati dai consueti errori difensivi.
Insolito 4-4-2, quindi, per una squadra da anni talmente avvezza al 4-3-3 da rinunciare alla coabitazione dell’ivoriano con altre prime punte di pregio (Hernan Crespo e Andriy Shevchenko, ad esempio, sotto l’egida di José Mourinho), con Frank Lampard inusualmente collocato a destra, Alex e Michael Essien risparmiati nell’intervallo in vista dell’impegno di Champions: lo schieramento ha un senso, se si vuole sfruttare la verve agonistica dell’ex Lione, più pericoloso quando parte da lontano e può puntare l’uomo in velocità, e la recente capacità di Nicolas Anelka di sacrificarsi in copertura ma, in assenza di un’ala destra di ruolo (Juliano Belletti e Salomon Kalou sarebbero ripieghi), il sacrificio di Frank Lampard sull’esterno sarebbe deleterio ad un centrocampo molto fisico ma tecnicamente asfittico nella coppia Obi Mikel-Michael Essien, e troppo lento con Michael Ballack in luogo del nigeriano: con il Barcellona si tornerà, molto probabilmente, al solito, collaudato modulo.
Netto successo anche per l’Arsenal di Arséne Wenger (0-3) a Fratton Park contro lo svogliato Portsmouth, grazie alla velocità dei suoi giovanissimi interpreti ma soprattutto alla solita geniale prova di Andrei Arshavin (fosse arrivato ad inizio stagione, dove sarebbero ora i Gunners?), che innesca la doppietta di Niklas Bendtner, favorito da una delle ricorrenti papere di David James e l’assolo nel nuovo talento messicano (lasciato in quarantena in settimana per la swine flu) Carlos Vela. Si allunga a 21, quindi, la serie positiva dei rossi di Londra che ebbe inizio, però, con 5 pareggi che hanno contribuito a scavare il gap esistente dalle prime 3: come il Man Utd, anche l’Arsenal si presenta nell’Hampshire con parecchi titolari a riposo e tanti giovanissimi in campo, con Alex Song- Johan Djourou inusuale coppia centrale difensiva, Emmanuel Eboué basso a sinistra, Denilson e il gallese Aaron Ramsey, classe 1990 di scuola Cardiff, in linea mediana, e come subentrati il francese Amaury Bischoff (1987), Mark Randall (1989- scuola Northampton) e il catalano Fran Merida (1990- cantera Barca). Partita chiusa già nella prima frazione, quindi, grazie alle reti del danese e all’atteggiamento rinunciatario dei Pompeys, scossi dal manager Paul Hart all’intervallo con 2 cambi ma incapaci di creare problemi a Lukasz Fabianski, ad eccezione di 2 fiammate dell’ex Nwankwo Kanu e di Peter Crouch, e soprattutto di opporsi alle giocate in assoluta velocità dei nuovi giovanissimi talenti lanciati da Arséne Wenger.
Nelle altre partite:
Ancora viva la lotta per la vecchia coppa UEFA (ora Europa League), con l’ottimo Everton (vittorioso 0-2 a Sunderland, reti dei soliti Steven Pienaar e Marouane Fellaini, Black Cats alla deriva ma ancora virtualmente salvi) già con la testa alla finale di FA Cup, che momentaneamente sorpassa l’Aston Villa, impegnata a Birmingham contro l’Hull nel Monday Night, e piena bagarre tra il West Ham di Gianfranco Zola, ancora vittorioso 0-1 a Stoke con punizione del sivigliano Diego Tristan e tantissimi giovani in campo (tranne l’ex-bresciano Savio Nsereko, in tribuna), il Man City di Robinho ed Elano, entrambi ancora a segno nello storico successo per 3-1 contro il Blackburn (i Citizens non battevano i Rovers in casa dal 1993), il già citato Fulham ed il Tottenham trascinato da Luka Modric, che supera 1-0 il . con a segno il redivivo Jermaine Jenas e un’undici titolare trovato, finalmente, alla 35a giornata.
Riassumiamo anche la situazione delle retrovie, con lo scontro diretto Middlesborough-Newcastle che deciderà anche le sorti di Hull City e Sunderland, in netta picchiata negli ultimi 4 mesi, mentre sembra già spacciato il ., che spera di ripetere il miracolo della stagione 2004-2005 con Bryan Robson alla guida.
(Christian Pioltelli)
Classifica: Manchester United 80*; Liverpool 77; Chelsea 74; Arsenal 68; Everton 56; Aston Villa 55*; West Ham 48; Fulham 47; Manchester City 47; Tottenham 47; Wigan 42*; Stoke City 39; Bolton 39; Portsmouth 38; Blackburn 37; Sunderland 35; Hull 34*; Middlesbrough 31; Newcastle 31; West Bromwich 28; * Una partita in meno
Marcatori
17 reti Cristiano Ronaldo (Man Utd)
16 reti Nicolas Anelka (Chelsea)
14 reti Robinho de Souza (Man City)
13 reti Steven Gerrard (Liverpool)
13 reti Fernando Torres (Liverpool)
12 reti Kevin Davies (Bolton)
12 reti Gabriel Agbonlahor (Aston Villa)
12 reti Frank Lampard (Chelsea)
12 reti Darren Bent (Tottenham)
12 reti Wayne Rooney (Man Utd)
11 reti Peter Crouch (Portsmouth)
11 reti Dirk Kuijt (Wigan)
10 reti Emmanuel Adebayor (Arsenal)
10 reti Djibril Cissé (Sunderland)
10 reti Matthew Taylor (Bolton)
Top 11:
1 Robert Green (West Ham)
2 Lucas Neill (West Ham)
3 Ashley Cole (Chelsea)
4 Ledley King (Tottenham)
5 Matthew Upson (West Ham)
6 Steven Pienaar (Everton)
7 Andrei Arshavin (Arsenal)
8 Ryan Giggs (Man Utd)
9 Nicolas Anelka (Chelsea)
10 Dick Kuyt (Liverpool)
11 Florent Malouda (Chelsea)
Flop 11:
1 David James (Portsmouth)
2 Andre Ooijer (Blackburn)
3 Paul Konchesky (Fulham)
4 Callum Davenport (Sunderland)
5 Ryan Nelsen (Blackburn)
6 Rory Delap (Stoke City)
7 Jermaine Pennant (Portsmouth)
8 Kerimoglu Tugay (Blackburn)
9 Djibril Cissè (Sunderland)
10 Joey Barton (Newcastle)
11 Benedict McCarthy (Blackburn)
Prossimo turno:
Sabato 9 Maggio 2009
Blackburn – Portsmouth
Bolton – Sunderland
Everton – Tottenham
Fulham – Aston Villa
Hull – Stoke
W.B.A. – Wigan
West Ham – Liverpool
Domenica 10 Maggio 2009
Arsenal – Chelsea
Man Utd – Man City
Lunedì 11 Maggio 2009
Newcastle – Middlesbrough
Mercoledì 13 Maggio 2009-Recupero
Wigan – Man Utd