Stagione 1970 – 71 Inter -Milan 2-0. Uno dei due gol decisivi per la vittoria della squadra nerazzurra scaturisce da una punizione di Mario Corso, fantasista dell’Inter, che racconta il suo derby in esclusiva per ilsussidiario.net. I nerazzurri poi vinceranno lo scudetto. Lui è l’inventore della “foglia morta”, un tipo di punizione che solo Corso sapeva fare. Ora potrebbe essere l’olandese Sneijder a decidere il match scudetto 2010 con una giocata da fermo.
Corso come vede questo derby?
Una partita da tripla, dove veramente può succedere di tutto. Speriamo di vincere.
Che differenza c’è tra il derby dei suoi tempi e quello di questi anni?
Allora c’era un clima più semplice, più spontaneo. Si vinceva e si perdeva, ma si prendeva tutto con più leggerezza. Adesso è tutto più esasperato. Sono veramente cambiati i tempi.
Quali giocatori vede protagonisti di questo incontro?
Credo molto in Milito e in Sneijder. Due giocatori eccezionali.
E nel Milan?
Attenti a Ronaldinho. E’ veramente un fuoriclasse.
Cosa potrebbe decidere questa partita?
Sneijder con le sue punizioni. E’ eccezionale. Il migliore al mondo attualmente.
Qual è il segreto per battere bene i calci di punizone?
Quando uno tira così bene è perché ce l’ha nel sangue. Poi è logico, ci vuole tanto allenamento. Ma prima di tutto viene il talento.
Qual era la ricetta della sua celebre “foglia morta”?
Talento e appunto tanto allenamento. Tanto, tanto allenamento.
Come quella punizione che decise il derby nella stagione 1970 – 71, uno dei due gol che consentirono all’Inter di battere il Milan…
Sì, ricordo ancora quella punizione. Quello però non fu uno dei miei soliti tiri a "foglia morta. Ma fu decisiva lo stesso per quella vittoria. E anche per quello scudetto…
Chi sono i migliori giocatori nei calci da fermo della storia?
I migliori sono senza dubbio il brasiliano Didì, Michel Platini e Roberto Baggio.
Invece cosa manca a questa Inter di Mourinho per ripetere le vittorie della "sua" squadra?
In realtà la squadra è forte. Deve solo esprimersi a livello internazionale. Ha tutte le carte in regola per farlo.
Magari porterebbe qualche giocatore della "Grande Inter" in quella attuale?
Ne porterei tanti. So che anche adesso farebbero molto bene. Calciatori come Suarez, Picchi, Burgnich, Facchetti, solo per citarne alcuni…
Lei domenica sarà a San Siro?
No, c’è troppo da soffrire sugli spalti. Quando si gioca è diverso, si stempera la tensione. A vedere la propria squadra allo stadio è diverso. Un’ emozione troppo forte.
E allora quando tornerà a vedere l’Inter?
Faccio una promessa. Se l’Inter raggiunge la finale di Madrid in Champions League sarò in prima fila a tifare. E’ troppo tempo che ci manca questo trofeo e sarebbe troppo importante per me essere presente in caso di vittoria. Un appuntamento indimenticabile.
(Franco Vittadini)