Tuttomercatoweb ha intervistato il vulcanico Luciano Gaucci e l’ex patron del Perugia ha parlato del campionato e del suo probabile ritorno come presidente di una squadra di calcio “ma partirei dal basso, dalla serie C. Prendere una squadra e farla lottare per la promozione, questo è davvero bello. Partire dall’alto, invece, non ha senso”.
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A tutto campo, Gaucci parla dell’andamento del campionato e non risparmia critiche alla dirigenza di Inter e – soprattutto – della Juventus. Anche secondo l’ex patron del Perugia, infatti, è la Roma ad essere favorita per lo scudetto: “Non perché sono romanista – ha precisato Gaucci – ma la Roma è favorita sull’Inter perché quando una squadra recupera tredici punti alla squadra più forte del campionato, è segno che ci sono due velocità diverse. Per me la Roma è favorita”.
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E per quanto riguarda il calciomercato della Roma, Gaucci non si sbilancia, perchè secondo l’ex presidente “Dipende da tanti fattori. Ora è importante vedere cosa succede nel campionato. Se devo dare un pronostico dico che la Roma è favorita per la vittoria dello scudetto e la campagna acquisti sarà una conseguenza”.
Strettamente connesso al discorso scudetto è il giudizio sulla Juventus che entra nel merito della grande questione di quella che per molti è immaturità della società bianconera e del problema dell’allenatore. Per Gaucci: “La Juventus si fa male da sola: aveva il miglior allenatore e lo ha mandato via. Ha arricchito la Roma, certe cose non si capiscono. Se uno commette questi errori non so se deve rifondare la squadra o chi la comanda”. Giudizio molto netto, che non richiede ulteriori interpretazioni.
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Proseguendo la lettura dell’intervista di Tuttomercatoweb, c’è spazio anche per commentare Inter , Milan e l’annuncio di un clamoroso ritorno.
Per quanto riguarda l’Inter, c’è stata una frattura tra Mourinho e Balotelli. Quale sarà, a fine stagione, secondo lei, il seguito di questa situazione?
"Ho sempre pensato una cosa: i giocatori migliori non si attaccano mai e non si mettono mai fuori squadra. Ero un presidente molto energico e punivo anche i giocatori, ma prima di punire i migliori ci pensavo cento volte. Cercavo di colpire quelli che non mi servivono piuttosto che i più bravi, altrimenti se metti fuori i migliori ti fai male da solo. Se vuoi dare il buon esempio metti fuori qualcuno che ti serve di meno".
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Il Milan quest’anno si è avvicinato allo scudetto ma nel momento del salto di qualità è inciampato rallentando la corsa. Nella prossima sessione di mercato occorrerà ringiovanire la rosa?
"Una campagna acquisti molto più oculata. Ci sono dei giocatori, come per esempio Miccoli del Palermo che ho avuto a Perugia, che non sono prime stelle ma giocano da prime stelle. Servono calciatori determinanti e non necessariamente dei nomi".
A quando il suo ritorno nel calcio?
"Mi sto guardando intorno e penso che rientrerò. Le squadre per prenderle bisogna valutarle e poi verificare se ci sono le condizioni. Partirò sicuramente dalla serie C perché partire dall’alto non ha alcun significato, invece prendere una squadra dalle serie inferiori e portarla a lottare per le posizioni di vertice è più bello".
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Se le dico Salernitana, cosa mi risponde?
"Che potrebbe essere una bella squadra. Mi guardo intorno, tutto può essere".