Balotelli spara su Francesco Totti. Lo fa in una lunga intervista in edicola dal 19 maggio su Vanity Fair. «L’insulto di Totti mi ha fatto più male del calcio. È uno che ammiravo…». Ma SuperMario non è troppo esuberante? «Con il corpo no, quello lo controllo perfettamente: mai fatto male a nessuno, mai reagito fisicamente. Mi scappa una parola, piuttosto: mi scappa un vaffa. Ma se succede lo ammetto. I veri uomini non si nascondono dietro qualcun altro. Non come… posso dire quel che è successo con Totti?. Io gli ho solo detto una cosa tipo: continui a giocare o vuoi fare il bambino? Lui mi ha risposto negro di… Poi ho sentito che diceva a Thiago Motta: lo spacco. Io ho sorriso e sono andato via. Dopo è arrivato il calcio. Non ho neppure capito, quando ho visto il filmato mi sono accorto di come me l’aveva dato. Comunque l’insulto mi ha fatto più male del calcio. Totti è uno che ammiravo…».
E sui suoi insulti ai supporters giallorossi? Balotelli fa “mea culpa” per la linguaccia ai tifosi romanisti a San Siro: «Sì, lì ho perso anche io il controllo e ho fatto un gesto, ma si sbaglia». E poi ancora della maglietta dell’Inter buttata. Farebbe ancora quel gesto? «No. Però ti dico una cosa: se tutti gli sbagli che ho fatto sono serviti a far vincere uno scudetto e magari una Champions, va bene così».
Balotelli parla anche di altre cose di politica per esempio. «Non ho votato. Non voterò mai. Lo farei solo se facessero una legge che mette in galera chi non vota. Perchè la politica non mi interessa, non la seguo. E allora che cosa voto a fare?». E la fede? «Sono religioso. Ma non pratico. Però prego, la sera prima di addormentarmi, qualche volta alla mattina quando mi sveglio, non sempre. Mi rivolgo a chi, non so, Dio, credo, e non chiedo niente. Mica prego per vincere la Champions, non ha senso, non capisco quelli che pregano prima di una partita. Io dico solo grazie per quel che ho avuto».