Di Lazio-Inter si sta parlando solo del surreale clima creato dal gemellaggio e dallo spiccato clima anti romnista. Ma nell’Olimpico vestito a festa per la formazione di Mourinho è successo un altro fatto su cui vorremmo soffermarci: la strana giornata di Mario Balotelli, detto SuperMario, che ieri ha gettato, forse definitivamente, la maschera del ribelle. Si parte dal saluto alla curva interista prima del match, con la testa rivolta verso il basso mostrando lo scudetto e battendo i pugni sul cuore quasi a voler ribadire di amare solo i colori nerazzurri. Non solo, perchè verso il 30esimo minuto del secondo tempo, il ragazzo Balotelli, si è lasciato andare ancora alle lacrime, è evidente che le pressioni sono diventate troppe per lui.
Facendo un passo indietro, dopo la qualificazione alla finale di Champions League conquistata al Camp Nou di Barcellona, Balotelli confessò di aver pianto lacrime di gioia, ed al suo arrivo a Malpensa fu colpito da un malore forse provocato dall’emozione e dall’affetto dei tifosi nerazzurri nei suoi confronti. Classica storia a lieto fine? Tutt’altro, perchè dall’altra parte il procuratore del giocatore, l’ormai noto Mino Raiola, agenti di Ibrahimovic e Maxwell tra gli altri, da qualche giorno ha iniziato una campagna anti-Mourinho, rimproverando il tecnico portoghese prima in radio, e poi tramite la carta stampata.
Non solo, perchè ha anche "minacciato" la possibile partenza di Balotelli, stanco delle panchine accumulate in questo periodo. Ha sicuramente fatto bene ad esporre il problema della macchina di Balotelli sabotata da alcuni facinorosi che nulla hanno a che vedere con il vero tifoso, ma ha poi superato il limite parlando del suo assistito "spaventato in allenamento perchè teme che qualche compagno possa entrare duramente dopo i misfatti di qualche giorno fa".
Siamo alla fiera dell’assurdo, perchè si va a toccare una sacralità di una squadra di calcio, ovvero il gruppo, e quello nerazzurro ha dimostrato di saper perdonare SuperMario in tante circostanze (vedi la festa con Eto’o nel finale di Barcellona-Inter o i sorrisi in panchina con Toldo e Muntari). Cosa vogliamo dire? Che forse sarebbe meglio per Balotelli che tutti remassero nella stessa direzione, ma forse c’è qualcuno che non vuole vedere Mario felice nella Milano nerazzurra…