Il calciomercato in Italia non offrirà grandi spunti, la mancanza di denaro non permetterà grandi colpi. Le big italiane dovranno prima vendere per poi riuscire ad acquistare qualche ottimo giocatore. Ne è convinto anche Giocondo Martorelli, noto agente di mercato, uno dei più esperti del panorama italiano.
Signor Martorelli, lo scorso anno è stato definito il mercato degli scambi. Quest’anno invece che mercato vedremo?
Vedremo un mercato senza grandi investimenti perchè mancano i soldi. Purtroppo la realtà in Italia è questa ed è dovuta anche ai grandi fallimenti negli anni di grandi società importanti, di piazza prestigiose. Il flusso di denaro stenta a ripartire, per questo in giro c’è poca moneta da immettere sul mercato.
Lo scorso anno l’Inter riuscì a costruire una grande squadra partendo dalla cessione di Ibrahimovic. E’ la strada giusta da seguire?
Attenzione, il presidente dell’Inter Moratti per anni ha speso tantissimi milioni di euro, lo scorso anno la società nerazzurra ha comunque chiuso il mercato con un leggero passivo che Moratti ha ripianato. Ovviamente le strategie di mercato sono state azzeccatissime come dimostrano i risultati ottenuti dall’Inter in questa stagione.
Il calciomercato nerazzurro gira intorno ai nomi di Mascherano, Maicon e Balotelli. Lei che farebbe?
L’Inter attualmente è comunque la più forte squadra del campionato italiano. Mascherano è un ottimo giocatore ma certamente non vale la cifra richiesta dal Liverpool (si parla di 30 milioni di euro, ndr). L’Inter dovrà cercare di vendere benissimo Maicon per poi sfruttare quel denaro per arrivare agli obiettivi dichiarati. Se fossi Moratti non cederei mai Balotelli, ha solo 20 anni ed è un fenomeno vero, anche se il presidente nerazzurro dovrà tenere conto di molti altri fattori, come per esempio la volontà del giocatore.
La nuova Juventus targata Agnelli-Marotta-Delneri sembra puntare decisamente sul “made in Itay”. Condivide la scelta?
Marotta è uno dei migliori dirigenti sulla piazza, una persona equilibrata e di cultura in tutti i campi. Sta facendo un mercato oculato per una società comunque in difficoltà, con i giocatori adatti al modulo del nuovo allenatore. C’è un programma preciso, non si stanno acquistando dei fenomeni ma ottimi giocatori. Io penso che nel breve periodo possa essere un progetto valido.
Il Milan invece ha voluto puntare su un tecnico giovane come Allegri. Condivide la scelta?
Assolutamente sì, continuo a ripetere che la scelta di Allegri è stata ottima perchè è un tecnico giovane che nei due anni sulla panchina del Cagliari ha fatto giocare la squadra in maniera egregia. Inoltre conosco i metodi di lavoro di Allegri, visto che ho Jeda tra i miei assistiti, e sono sicuro che potrà fare bene. Qualche scelta societaria non la condivido, come quella del rinnovo di Oddo. Prolungare il contratto spalmando l’ingaggio non risolve il problema. Inoltre penso che i rossoneri debbano intervenire in maniera massiccia sul mercato perchè quest’anno ci saranno molti impegni tra campionato e Champions League. Allegri dovrà sperare che calciatori chiave come Nesta, Pirlo e Pato possano avere una stagione senza problemi fisici.
Capitolo Mondiali: si aspettava una finale Olanda-Spagna? E’ rimasto deluso dal Brasile di Dunga e dall’Argentina di Maradona?
Fin dall’inizio del torneo ho scommesso sulla Spagna, una squadra composta da giocatori straordinari come Iniesta, Xavi. Il mio pupillo è Fernando Torres che purtroppo non ha fatto un grande Mondiale soprattutto perchè è tornato da poco da un brutto infortunio. Mi ha stupito la Germania, una squadra giovane con delle belle individualità e condivido l’analisi riguardo la mancata presenza di Ballack, che ha agevolato il compito del c.t. Loew. Per quanto riguarda il Brasile e l’Argentina non sono rimasto stupito, soprattutto conoscendo l’impostazione di gioco dei due tecnici. L’Argentina poi era una squadra senza equilibrio.
Per l’Italia il Mondiale sudafricano ha rappresentato uno dei punti più bassi della storia. Molti puntano il dito sul problema stranieri. Lei è daccordo soprattutto pensando che quattro anni fa il numero degli stranieri era simile a quello attuale?
Sono daccordo, il problema non è da ricercare negli stranieri che ci sono nel nostro campionato. Piuttosto le scelte di Lippi sono state le cause di questo flop Mondiale, non si può lasciare a casa gente come Cassano e Balotelli. L’Italia non può permettersi di fare queste figure arrivando ultima nel girone più facile dei Mondiali, dietro a squadre come Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.
E’ daccordo con la decisione presa dalla Federcalcio in merito al numero degli extracomunitari da acquistare?
Assolutamente no, penso che certi tipi di riforme mai discusse con gli altri componenti del mondo del calcio siano avventurose. Questo è solo un modo per non assumersi le proprie responsabilità dopo la delusione del Mondiale sudafricano.
Lei è stato procuratore di Giuseppe Bergomi, storica bandiera dell’Inter. Oggi le ultime bandiere rimaste sono Del Piero, Totti, Zanetti. Vede nelle nuove generazioni la stessa voglia di rimanere in una società per così tanto tempo?
Ancora oggi lavoro con Bergomi per quanto riguarda tutti i contratti di lavoro. Il nostro rapporto non è basato sul lavoro ma sull’amicizia. Vorrei precisare che i 20 anni di Bergomi all’Inter non possono essere paragonati a quelli di Zanetti, che negli ultimi cinque anni ha vinto praticamente tutto grazie al presidente Moratti. Bergomi è rimasto nell’Inter quando non si vinceva così tanto, quindi è ancora pià evidente l’attaccamento alla società nerazzurra. Certo gente come Del Piero, Zanetti, Totti e Maldini non sono solo grandi giocatori ma anche uomini di spessore che hanno fatto e fanno bene al calcio italiano.
L’ultima domanda riguarda il suo assistito Jeda: in questi giorni si parla di un interessamento del Brescia per il giocatore. C’è la possibilità che lasci Cagliari?
Da 20 anni faccio questo lavoro e quindi non mi sorprenderei di nulla. Dico solo che Jeda è stimato dalla società, dai tifosi e dal presidente, a lui piace stare a Cagliari. So che il Brescia ha chiesto informazioni alla società sarda su Jeda, è un’operazione che se dovesse anadare in porto si concluderebbe negli ultimi dieci giorni di mercato.
(Claudio Ruggieri)