Crescita umana, tecnica e tattica: ecco il segreto della cantera del Barca, svelato dal tecnico della juvenil A Oscar Garcia Junyent, che la settimana scorsa ha partecipato con la sua squadra al Terzo Trofeo Sardegna. L’ex giocatore blaugrana, che in carriera ha militato anche in Valencia ed Espanyol, non smentisce le voci che lo danno come futuro allenatore del Barcellona B. Eccolo in questa intervista concessa in esclusiva per ilsussidiario.net
Si guarda al Barcellona come modello per far crescere i giovani: ci racconta il vostro metodo?
Non ve lo posso rivelare – scherza Garcia Junyent, che poi prosegue – noi, abbiamo delle priorità di insegnamento, che sono diverse in base all’età dei giocatori. Si fanno tanti esercizi con il pallone, ma tutto deve essere equilibrato nel modo giusto: la crescita del giocatore deve avvenire allo stesso tempo sotto il punto di vista umano, tecnico e tattico.
Si dice che dai giovanissimi fino alla Primavera si usi lo stesso metodo e gli stessi concetti di gioco, così da abituare i ragazzi ad ambientarsi subito con la prima squadra: è così?
Esattamente. Questo è un diktat della società. Ed è il nostro punto di forza: la “cantera” utilizza universalmente lo stesso modulo e questo è un vantaggio sia per gli allenatori che per i giocatori. Il motivo è presto spiegato: ad ogni ragazzo, fin da piccolo, viene insegnato a giocare “alla Iniesta”, “alla Xavi”, alla “Dani Alves”, ricoprendo esattamente i ruoli dei giocatori che militano in prima squadra. Quando il ragazzo deve cambiare squadra, perchè passa di categoria o perchè serve all’allenatore di un’altra giovanile blaugrana, questo saprà esattamente come dovrà comportarsi in campo. Ha già in mente i concetti e i movimenti che deve fare, anche se non ha mai militato in quella squadra.
Come ci si sente ad allenare ragazzi che un giorno potrebbero essere dei campioni? Nella sua squadra c’è un nuovo potenziale Messi?
A livello professionale è davvero molto soddisfacente, perchè il nostro obiettivo è proprio quello di farli diventare dei campioni. Prima però dobbiamo farli crescere nel modo giusto: ogni allenatore deve controllare i progressi dei propri giocatori, cercando di farli maturare nel migliore dei modi. Mi auguro che dalla mia squadra escano dei nuovi Messi, Xavi o Iniesta, ma non è così facile che avvenga. C’è ancora tanto lavoro da fare e i miei ragazzi hanno tutto il tempo per diventare dei veri campioni.
Un giudizio su Guardiola e il suo lavoro. In Italia si parla di un possibile arrivo di Pep già in questa stagione. Lei ci crede?
Hacerlo mejor es imposìble – ‘meglio di così è impossibile’, afferma Garcia Junyent – ha conquistato tantissimi titoli facendo vedere un calcio spettacolare. Non c’è un’altra squadra nel mondo che gioca bene come il Barcellona e questo fa piacere a tutti coloro che fanno parte della società. La maggior soddisfazione per noi è quella che i giocatori sono formati a livello base e quasi tutti provengono dalla cantera. Non credo alle voci dei giornalisti: mi auguro che Pep rimanga con noi ancora per tanti anni.
Si dice che a fine stagione Luis Enrique lascerà il Barcelona B. Potrebbe essere Lei il sostituto?
Gracia Junyent è sorpreso. Un attimo di silenzio e poi risponde: “Questa è una decisione dei dirigenti e tutto dipende da loro. Per quanto mi riguarda, dico che a Barcellona mi trovo molto bene e che la mia attenzione è rivolta solamente ai giovani di questa squadra, che devo far crescere nel migliore dei modi”.
(Enrico Passerini)