Alle 15 di oggi si gioca Udinese-Torino, partita valida per la sedicesima giornata del campionato di Serie A. Sono due squadre in salute: i friulani hanno però ottenuto un solo punto nelle ultime due trasferte contro Juvuentus e Napoli, suscitando tanti complimenti per il gioco espresso. I granata hanno invece battuto la Lazio una settimana fa e hanno sensibilmente migliorato la loro classifica, scavalcando tra l’altro la stessa Udinese. Per quanto riguarda le scelte dei due allenatori, Guidolin decide per la difesa a tre: Basta e Gabriel Silva sulla linea dei centrocampisti, Naldo sostituisce lo squalificato Domizzi. Di Natale ce la fa: il capitano torna in campo dopo aver saltato il Napoli e sarà coadiuvato da Bruno Fernandes e Pereyra, secondo quello che ormai è il modulo identificato dal tecnico veneto come il migliore. Il Torino gioca sostanzialmente a specchio, con una differenza: un solo trequartista che è El Kaddouri, due attaccanti che ovviamente sono Cerci e Immobile. A centrocampo Basha viene confermato largo a destra, Vives e Farnerud in mezzo mentre Glik, matchwinner contro la Lazio, rimane titolare vista l’indisponibiiità di Cesare Bovo, fuori al pari di D’Ambrosio e Larrondo.
La Serie A è arrivata alla sedicesima giornata: sfida affascinante quella che si gioca domani alle 15 allo stadio Friuli: Udinese-Torino. E’ una partita tra due formazioni che si trovano a metà classifica e che, anche se magari non totalmente in questa stagione, hanno ampiamente dimostrato di valere ben più di una salvezza tranquilla. In particolar modo i bianconeri, che però ora si trovano due punti sotto rispetto ai granata (17 contro 19) e cercano il riscatto dopo due partite esterne giocate benissimo ma dalle quali sono usciti con un solo punto. Il Torino invece ha centrato 7 punti nelle ultime tre ed è in un ottimo periodo di forma, ma Giampiero Ventura sa perfettamente bene che non ci di può permettere di abbassare la tensione. Arbitra Irrati.
Come detto, i friulani arrivano dalle due trasferte contro Juventus e Napoli: hanno destato una grande impressione resistendo a due big, ma poi hanno perso nel finale contro i campioni d’Italia e hanno raccolto un pareggio importante al San Paolo, pur se quel gol subito appena dopo il 2-2 ha lasciato qualche scoria di troppo. E’ una squadra questa che ogni tanto fatica ancora a fare gioco: certo l’impostazione resta quella delle ripartenze (nona per possesso palla) ma il fatto che la precisione dei passaggi sia la dodicesima del torneo lascia intendere che l’efficacia nel contropiede delle ultime stagioni sta lasciando un po’ a desiderare (la pericolosità offensiva è sotto il 50%), così come si evince del resto dai soli 15 gol segnati. Mancano le reti di capitan Di Natale (4), assente con qualche perplessità e dietrologia a Napoli; ma anche quelle di Luis Muriel (3) che tornerà in campo solo dopo la sosta. Guidolin come sempre deve fare di necessità virtù, ma almeno recupera Totò che schiera come al solito davanti a Pereyra e Bruno Fernandes, ormai designati per coprire la trequarti campo. Dietro di loro l’inamovibile Allan che recupera una quantità industriale di palloni, con Basta e Pereyra. Pronti a dare il loro contributo anche Maicosuel e Nico Lopez (evanescente al San Paolo dopo un buon inizio), mentre al posto dello squalificato Domizzi dovrebbe giocare Naldo, a meno che Guidolin non torni alla difesa a 4 accentrando Heurtaux e inserendo Widmer sulla fascia destra.
La vittoria contro la Lazio ha spinto i granata nella parte sinistra della classifica, al settimo posto. La graduatoria però è ancora corta, perciò non ci si può dire del tutto al sicuro. Ad ogni modo rispetto a inizio anno il Torino ha imparato a non dipendere totalmente da Alessio Cerci, prova ne è il fatto che l’esterno non segna da tempo ma i risultati della squadra sono comunque rimasti positivi, perchè nel frattempo sono cresciuti altri giocatori, su tutti Ciro Immobile (5 gol) e Omar El Kaddouri. I giocatori non sono distratti da voci di mercato (D’Ambrosio sembra ad un passo dalla Roma, ma domenica ha offerto un’altra prestazione di spessore) e la facilità con cui si passa dal 3-5-2 al 3-4-1-2 è certamente un buon segnale per Ventura, che va a Udine convinto di giocarsi le sue carte. Che sono naturalmente quelle del contropiede: il Torino ha il decimo possesso palla del torneo ma è sesto per tiri nello specchio della porta (5,7 a partita), è preciso nella circolazione e pur non avendo una supremazia territoriale importante (tredicesimo) riesce a tenere una pericolosità del 51,2% che è più di squadre come Parma e Verona. Come al solito gli uomini ai quali ci si affida per i gol sono i tre davanti: El Kaddouri apre spazi, Immobile si muove lungo tutto il fronte d’attacco, Cerci punta e salta l’uomo ed è bravissimo ad allargare il campo con le sue folate. Non ci sono ancora Bovo e Larrondo; lo stesso El Kaddouri è in forse, nel caso dentro Basha con il centrocampo che diventa a cinque (sarebbe il serbo ad allargarsi sulla corsia destra).
1 Brkic; 4, Naldo, 5 Danilo, 75 Heurtaux; 8 Basta, 3 Allan, 21 A. Lazzari, 34 Gabriel Silva; 37 Pereyra, 32 Bruno Fernandes; 10 Di Natale. All. Guidolin
A disp: 30 Kelava, 27 Widmer, 6 Bubnjic, 19 Douglas Santos, 14 Milnar, 18 Jadson, 52 Merkel, 7 Badu, 66 Pinzi, 94 Zielinski, 70 Maicosuel, 17 Nico Lopez
Squalificati: Domizzi
Indisponibili: Ranegie, Muriel
30 Padelli; 36 Darmian, 25 Gilk, 24 E. Moretti; 4 Basha, 8 Farnerud, 20 Vives, 26 Pasquale; 7 El Kaddouri; 11 Cerci, 9 Immobile. All. Ventura
A disp: 23 L. Gomis, 32 Berni, 2 Guillermo Rodriguez, 19 Maksimovic, 17 S. Masiello, 14 Gazzi, 33 Brighi, 63 Bellomo, 69 Meggiorini, 10 V. Barreto
Squalificati: Gillet
Indisponibili: C. Bovo, D’Ambrosio, Larrondo
Arbitro: Irrati