Spettacolo al Santiago Bernabeu: se alle 20:45 non avete impegni sintonizzatevi su Real Madrid-Manchester United. Se gli impegni li avete, spostateli: ne varrà la pena. Merengues contro Red Devils, un incrocio che potrebbe tranquillamente essere la finale della prossima Champions League se non fosse che le due squadre si trovano agli ottavi di finale, dunque una sarà eliminata. Non stasera: questa è solo l’andata, che il Real Madrid gioca in casa essendo arrivato secondo nel proprio girone eliminatorio. Si decide tutto in 180 minuti: si andrà ai supplementari solo nel caso in cui i due risultati siano identici (ovvero: due pareggi per 1-1, vittoria Real 1-0 e vittoria Manchester 1-0). In ogni altro caso, conteranno innanzitutto la differenza reti e il peso dei gol in trasferta, che contano di più. Al momento però ci gustiamo la partita di questa sera senza fare troppi calcoli: ci saranno in campo grandi campioni, ci saranno storie nella storia come quella di Cristiano Ronaldo, che Sir Alex Ferguson acquistò 17enne dallo Sporting Lisbona per sostituire un certo David Beckham. Ronaldo ne ereditò il numero di maglia e la posizione in campo, ma con il tempo si trasformò in un attaccante fatto e finito, pur preferendo sempre partire dall’esterno. Dopo sei stagioni il portoghese lasciò Old Trafford e raggiunse quello che da almeno un paio di stagioni era il suo sogno: la maglia del Real Madrid, con la quale ora sta tenendo medie realizzative stratosferiche ma deve pur sempre convivere con la presenza di Leo Messi che gli ruba titoli di giornale, titoli e record. Poi c’è José Mourinho: per tre stagioni è stato il rivale numero uno del Manchester United, ha portato via ai Red Devils due campionati e ha rappresentato una vera e propria nemesi per il manager scozzese. Da quando ha lasciato la Premier League il suo grande desiderio è quello di sedersi sulla panchina di Ferguson, ma non può farlo finchè Sir Alex non deciderà di dire basta con la sua strepitosa carriera. I due comunque hanno reciproca stima e rispetto, come si confà a due grandi professionisti e tra i migliori allenatori in circolazione. La particolarità della sfida è un’altra: sia Real Madrid che Manchester United sono abituate ad arrivare fino in fondo nelle coppe europee (praticamente sempre la Champions League), eppure gli incroci ufficiali sono appena quattro. In vantaggio ci sono le Merengues, che per tre volte hanno superato il turno. Nelle semifinali del 1957 i Blancos vinsero 3-1 al Bernabeu e pareggiarono 2-2 in Inghilterra; sempre in semifinale nel 1968 l’unica volta in cui i Red Devils ebbero la meglio, grazie alla vittoria per 1-0 di Madrid e al 3-3 di Old Trafford. Era l’anno della prima storica Coppa dei Campioni per il Manchester United, che nei precedenti recenti è sempre caduto: in entrambe le occasioni si trattava di quarti di finale. Nel 2000 (il Real vinse poi la Coppa) 0-0 al Bernabeu e Merengues che espugnano Old Trafford con uno spettacolare 3-2, partita passata alla storia per uno spettacolare numero di Fernando Redondo che sulla fascia sinistra superò Berg con un colpo di tacco e mise al centro per Raul che segnò. Nel 2003 l’ultimo incrocio: il Real Madrid vince 3-1 in casa, al ritorno partita spettacolare chiusa 4-3 per i Red Devils, ma la tripletta di Ronaldo aveva già messo in ghiaccio il risultato dopo 59 minuti. Insomma: 31 gol in otto incroci ufficiali, 17 negli ultimi quattro. Se le premesse sono queste, ci aspettiamo grande spettacolo.
Se questa sfida arriva già agli ottavi di finale la “colpa” è sicuramente del sorteggio, ma anche del Real Madrid, che impegnato nel gruppo D della prima fase non è riuscito a vincere il suo girone. Qui c’è già la cabala che interviene: José Mourinho ha sempre vinto la Champions League (con il Porto nel 2004 e con l’Inter nel 2010) arrivando secondo nel suo raggruppamento. Le Merengues hanno superato il girone battendo due volte l’Ajax, concedendo solo un punto al Manchester City e poi soffrendo tantissimo contro il Borussia Dortmund, che è arrivato davanti: al Westfalenstadion sconfitta 2-1, al Bernabeu 2-2 ottenuto soltanto nel finale. In casa il Real Madrid ha quindi due vittorie e un pareggio: i gol segnati sono nove, quelli subiti cinque che non sono pochi per una squadra che punta a vincere la Champions League. Quest’anno la squadra di Mourinho non ha dato un’idea di invincibilità (la scorsa stagione aveva chiuso il gruppo con 18 punti): anzi, qualche problema è stato registrato visto che anche in campionato le Merengues sono a 16 punti di distanza del Barcellona, avendo di fatto già perso il primo obiettivo stagionale. Al Real Madrid però interessa la Champions League, che non arriva dal 2002 quando fu sconfitto in finale (a Glasgow) il Bayer Leverkusen. Quantomeno lo Special One è riuscito a spezzare la maledizione degli ottavi di finale: prima del suo arrivo la squadra era stata eliminata a quel punto della competizione per sei stagioni consecutive. Con lui invece sono state centrate in emtrambe le edizioni le semifinali, un risultato importante ma per contro si potrebbe dire che la finale non è mai arrivata, e alla fine conta questo perchè il Real Madrid è un club abituato a vincere sempre. Il futuro di Mourinho potrebbe comunque non dipendere dalla vittoria a fine anno: anzi, nei due precedenti in cui ha alzato la Coppa ha poi salutato il giorno successivo. Ad ogni modo quest’anno pare che il suo futuro sia già segnato indipendentemente dalla vittoria o meno della Champions League.
Il Manchester United non ha avuto difficoltà nel qualificarsi agli ottavi di finale. Ha perso le ultime due partite, ma aveva già staccato il biglietto per il turno successivo ed era sicuro del primo posto nel girone (H). Certo la concorrenza non era spietata, perchè squadre come Sporting Braga, Galatasaray (ancora senza Sneijder e Drogba) e Cluj non rappresentano certo il top d’Europa; ma la dimostrazione di forza dei Red Devils è stata comunque importante, soprattutto perchè la scorsa stagione Sir Alex Ferguson era stato eliminato al primo turno. 12 punti per lo United nel girone, con vittorie contro Galatasaray, Cluj e due volte il Braga; le sconfitte sono invece arrivate contro Galatasaray e Cluj. In casa ci sono due vittorie e una sconfitta: quattro i gol segnati, tre quelli subiti. Va segnalato che, per il discorso fatto prima, Ferguson nelle ultime due gare ha fatto giocare le riserve, così è riuscito anche a recuperare terreno in Premier League: beffato lo scorso anno in pieno recupero, in questa stagione lo United ha iniziato dietro ma ha ripreso a correre e in questo momento i punti di vantaggio sui rivali cittadini del City sono ben 12, con derby questa volta vinto. Una grande mano la sta dando Robin Van Persie, acquisto di lusso della scorsa estate che ha già segnato 22 gol stagionali. Dal mercato è arrivato anche il giapponese Shinji Kagawa, ex del Borussia Dortmund, il cui rendimento è stato minore ma comunque importante. Sir Aex Ferguson insegue la terza Champions League con il Manchester United: la prima è arrivata nel 1999 con la storica rimonta del Camp Nou contro il Bayern Monaco, la seconda nel 2008 ai calci di rigore quando battè il Chelsea che però aveva salutato Mourinho a inizio stagione. Al momento il manager scozzese è già l’allenatore che ha vinto più trofei in Europa: sei, lo stesso numero di Giovanni Trapattoni. Recordman di Coppa delle Coppe (2), può diventare l’allenatore più vincente nella storia della Coppa dei Campioni (ma lo stesso vale per Mourinho): aggancerebbe Bob Paisley (il successore di Bill Shankly), che si aggiudicò il trofeo nel 1977, 1978 e 1981, sempre con il Liverpool. Vista la rivalità tra Reds e Manchester United, sarebbe una soddisfazione ancor maggiore.
Ci aspettiamo una grande partita: i numeri spingono in questa direzione, queste due squadre sono abituate a trovarsi su palcoscenici del genere e di conseguenza una gara come questa esalta le loro potenzialità e fa emergere il carattere offensivo e la voglia di segnare un gol in più dell’avversario. Per la legge dei grandi numeri questa sarebbe la volta del Manchester United di passare il turno, ma dall’altra parte c’è Mourinho che raramente sbaglia due volte consecutive, figuriamoci tre (ma con il Chelsea non riuscì a vincere la Champions League nei tre anni in cui fu sulla panchina, fermandosi in semifinale contro il Liverpool nel 2007). Naturalmente le formazioni sono le migliori possibili, non può essere altrimenti. Non resta che accomodarsi, dare la parola al Santiago Bernabeu e vedere come andrà a finire l’andata di questi ottavi di finale: Real Madrid-Manchester United sta per cominciare…
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